Riminese arrestato per cyberstalking: quattro mesi di minacce e video sui social
Il 60enne finisce ai Casetti dopo l’inchiesta della Procura di Napoli. Irreperibile il complice tiktoker con 200mila follower


Un 60enne riminese è finito in carcere ai Casetti di Rimini con l’accusa di cyberstalking aggravato, al termine di un’indagine della Procura di Napoli. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, insieme a un secondo tiktoker, al momento irreperibile, avrebbe perseguitato per mesi due persone residenti in Campania, pubblicando video offensivi e minacce sui social.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la coppia di “influencer” avrebbe preso di mira le vittime con dirette e contenuti quotidiani, spesso della durata di ore, diffondendo accuse infondate e insulti anche verso i loro familiari. Una delle due vittime, sotto pressione, sarebbe arrivata a manifestare intenti suicidi.
Il Tribunale di Napoli, su richiesta del pm Paolo Martinelli, ha disposto la custodia cautelare in carcere per entrambi. Mentre il riminese è stato rintracciato e arrestato, l’altro tiktoker, con oltre 200mila follower, è sparito, lasciando sui social un video di sfogo contro la magistratura: “La giustizia in Italia non funziona, gli innocenti finiscono in carcere”.
La Procura ha inoltre ordinato la chiusura dei profili social collegati ai due indagati. “Il mondo virtuale può produrre effetti reali e devastanti sulla vita delle persone”, ha commentato l’avvocato Arnaldo Bernini, legale delle vittime.