Rimini Calcio, Rota si difende: "Quote non sbloccate? Non è colpa mia"
L'ex patron: "Il Tribunale ha statuito che, ad oggi, la mancata revoca del sequestro in nessun modo è ascrivibile a responsabilità di Vr Trasporti Srl"
L'ex patron del Rimini Calcio Alfredo Rota si difende, in una nota stampa, dalle accuse di essere il responsabile della liquidazione del club biancorosso, a causa dell'azione intentata in estate per ottenere il sequestro delle quote del club: sequestro non sbloccato nonostante i versamenti da parte di Nicola Di Matteo. "Con particolare riguardo al sequestro conservativo in essere sulla quota pari al 100% del capitale sociale del Rimini Fc Srl - scrive Rota - il Tribunale di Milano ha espressamente statuito che, ad oggi, la mancata revoca del sequestro in nessun modo è ascrivibile a responsabilità di Vr Trasporti Srl (l'azienda di Rota, ndr) e che sono tutt’ora immodificati i presupposti che giustificano il permanere dello stesso provvedimento cautelare".
L'ex patron biancorosso parla di insinuazioni di contenuto "oggettivamente inveritiero e lesivo per Vr Trasporti srl" circolate a mezzo stampa che portano ad "affermazioni inveritiere nel vano tentativo di mascherare le proprie responsabilità o inadempienze rispetto alla vicenda in questione".
"A tempo debito si provvederà poi a rendere noti i fatti realmente accaduti, tutti inoppugnabilmente documentati e comprovati da provvedimenti di natura giurisdizionale, che consentiranno di comprendere una volta per tutte i veri motivi e l’identità dei responsabili di questo triste epilogo del calcio professionistico nella nostra città, rispetto al quale non può e non potrà mai ravvisarsi alcuna responsabilità di Vr Trasporti Srl. Ringrazio i tifosi del Rimini per l’affetto che mi manifestano e che mi fanno ricordare i tanti meravigliosi momenti vissuti insieme", chiosa Rota.
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