Rimini, i due punti "persi" non cancellano la bella prestazione: su questa strada, i risultati torneranno

Rimini, il pari con il Perugia è un passo in avanti dopo alcune prestazioni poco brillanti

A cura di Redazione
03 febbraio 2025 10:09
Rimini, i due punti "persi" non cancellano la bella prestazione: su questa strada, i risultati torneranno - Buscè e Di Battista
Buscè e Di Battista
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Finalmente Rimini. Il pareggio non deve ingannare: la squadra di Buscè è stata brillante e propositiva, con il Perugia. Il dato degli “expected gol” è superiore al 2 (2.09): la squadra ha creato tanto senza concretizzare. Ma il bicchiere è mezzo pieno. Giocando così torneranno le vittorie.

La prestazione di Fiorini è stata eccellente: 7.7 di rating, 88% di precisione nei passaggi, 8 passaggi lunghi andati a buon fine su 10. E Malagrida, stesso rating, ha avuto il 100% di dribbling riusciti (5 su 5). Partita molto positiva anche di Megelaitis: 7.7, 92% di precisione dei passaggi e 5 lanci lunghi riusciti su 6. In una partita così propositiva e di qualità, il peggiore è stato Cinquegrano, con un rating di 6.5 (una sufficienza risicata), a fronte dei noti limiti tecnici del “ragazzone” made in Sassuolo.

Il Rimini ha giocato molto sulla fascia destra, dove l’asse Megelaitis-Cinquegrano, con il supporto di Malagrida, ha funzionato meglio dell’asse Lepri-Longobardi. I biancorossi devono riempire meglio l’area, anche se credo sia impossibile far convivere due punte, Garetto e Malagrida nella stessa formazione.

E poi non va tralasciato il valore dell’avversario. Il Perugia sta facendo un campionato non trascendentale, ma ha giocatori di livello come Cisco (rating 8.0!), Bartolomei e Torrasi, senza dimenticare la prestazione “monstre” del portiere Gemello.

A fine gara però si è levata dalla tifoseria qualche “mugugno” verso la squadra (“Meritiamo di più“) e il tecnico Buscè, che ha disertato la sala stampa per ragioni di salute (in bocca al lupo, ovviamente). Come evidenziato dai colleghi del Corriere, poteva però presentarsi ai microfoni il suo vice, o un dirigente. C’è del malumore per le reazioni della piazza agli ultimi risultati non brillantissimi?

Antonio Buscè ha sempre avuto un atteggiamento professionale e serio, mai una parola sopra le righe. Nella conferenza pre partita, alla vigilia dell’impegno del Neri con il Perugia, ha fatto trapelare un po’ di delusione per le critiche ricevute dalla squadra, immagino a mezzo stampa. Riavvolgendo il nastro, il pensiero va ad inizio stagione. Buscè disse parole piuttosto significative:

La piazza è esigente, lo so, ma bisogna stare con i piedi per terra, tutti. C’è troppa negatività intorno alla squadra e non va bene

È un pensiero giusto, ma la sfida per Buscè sulla panchina del Rimini è proprio questa: da una parte la dirigenza gli chiede di migliorare il rendimento della passata stagione (significa fare i playoff disputando la prima partita in casa oppure arrivare in finale di Coppa Italia), compito non impossibile; lo deve fare però cercando di dare “un colpo alla botte e uno al cerchio”.

Non significa fare il Tiki-Taka o stare con 10 giocatori nella metà campo avversaria: significa approcciare, in casa, come con il Perugia. È arrivato un pari, ma ben diverso da quelli ottenuti con Lucchese e Milan Futuro.

Parte della tifoseria ha espresso il malcontento, immagino per il risultato o per il ciclo non brillante di risultati, magari cercando di spingere la società a fare uno sforzo ulteriore sul mercato. Ma se il Rimini dovesse proseguire sulla strada della gara di sabato, non ci sarebbero problemi “a ricucire”. Non è un peccato mettere il pullman davanti alla porta quando si gioca a casa della Ternana di turno, ma quando non si è assillati da particolari problemi di classifica, a volte giocarsela può non essere un peccato. Il tifoso pragmatico dirà che pali e parate dei portieri avversari non portano punti e che il pari col Perugia è identico a quello con la Lucchese e il Milan Futuro. Ma se il Rimini vuole crescere, deve farlo anche attraverso le prestazioni. Ed è attraverso le prestazioni, di gruppo e individuali, che crescono i giocatori, un asset imprescindibile della squadra.

La classifica è peggiorata, ma nonostante la penalizzazione per il Rimini, la Spal, prima squadra dei playout, è lontana 7 lunghezze. Non poche. E gli estensi, come il Campobasso ad esempio, non godono di grande salute, a differenza di un sorprendente Pontedera, risollevato dal mercato invernale (Vitali, Scaccabarozzi, Moretti). Gli impegni di Coppa hanno pesato e peseranno sulle gambe, ma in generale è questa Serie C dal calendario ipertrofico a complicare il lavoro di tutte le squadre, all’interno di un girone piuttosto equilibrato. Arriveranno momenti migliori per il Rimini e peggiori per qualche altra squadra.

Non vorrei evocare un celebre detto politico (“Stai sereno!”) che non porta benissimo, ma penso che Buscè possa stare effettivamente tranquillo. Il Rimini non ha Nesta e Shevchenko, ricordando un’altra sua battuta in conferenza stampa, ma ha un buon organico, può stare tranquillamente tra le prime 10. Le critiche – le ho fatte anche io per le ultime prestazioni della squadra – fanno parte del gioco anche se spesso sono “emotive”, benché argomentate: e tutto ciò non significa che non ci sia un apprezzamento per il suo lavoro e per quello dei suoi ragazzi.

Riccardo Giannini

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