Rimini, nel 2025 ancora sofferenza per il commercio al dettaglio. Calano le esportazioni

I dati della Camera di Commercio: aumentano le start-up innovative

A cura di Riccardo Giannini Redazione
23 dicembre 2025 12:55
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Con l'approssimarsi della fine del 2025, l’Osservatorio economico e sociale della Camera di commercio della Romagna ha diffuso i dati aggiornati relativi al territorio riminese.

La popolazione residente al 31/12/2024 è pari a 340.665, di cui l’11,1% stranieri; positivo il saldo migratorio (+2.500 unità complessive), indice di attrattività della provincia.

Il tessuto imprenditoriale provinciale, al 30/09/2025, è costituito da 34.689 imprese attive (sedi), sostanzialmente stabili rispetto al 30/09/2024 (-0,1%). L’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 102 imprese attive ogni mille abitanti (87 in Emilia-Romagna, 86 in Italia). La metà delle imprese attive (il 49,8% per l’esattezza) sono imprese individuali, mentre le società di capitale, pari al 25,9% del totale, rappresentano una quota progressivamente crescente. Riguardo alla dimensione d’impresa, il 92,0% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da aziende con meno di 10 addetti.

Stabili anche le imprese artigiane (9.645 al 30/09/2025), mentre si riduce il numero delle imprese cooperative (238 al 30/09/2025, -2,1% annuo).

Le start-up innovative, al 1° dicembre 2025, risultano 81, in crescita tendenziale (+8,0%); la maggior parte delle stesse opera nel macrosettore dei Servizi (57 unità).

In merito all’andamento dei principali settori, riguardo a quello primario, la consistenza delle imprese agricole attive (2.252 unità al 30/09/2025) è in flessione del 2,3% rispetto al 30/09/2024, così come sono in calo le imprese della Pesca (-0,5%, 181 unità al 30/09/2025). Con riferimento a quest’ultimo comparto, nel mercato ittico all’ingrosso di Rimini, nel periodo gennaio-settembre 2025, si rileva una diminuzione delle quantità commercializzate (-10,9% sui primi nove mesi del 2024) e del corrispondente valore del pescato (-14,9%), che risulta pari a 6,4 milioni di euro a fine settembre.

I dati relativi all’Industria manifatturiera, derivanti dall’indagine congiunturale della Camera di commercio della Romagna (rivolta a imprese con più di 9 addetti), al terzo trimestre 2025, risultano negativi per la produzione (-1,6% sul terzo trimestre 2024), gli ordini interni (-0,5%) e gli ordini esteri (-1,9%); positiva, invece, la dinamica del fatturato (+1,6%). Il trend medio annuo della produzione (tendenza media degli ultimi 12 mesi) risulta essere negativo (-5,4%). La contrazione della produzione (sui 12 mesi) caratterizza soprattutto due comparti: Abbigliamento e accessori (-12,1%) e Macchinari (-10,4%). In aumento, invece, i comparti Alimentare (+4,2%), Chimica e plastica (+2,2%), Legno e mobili (+1,1%). In merito, infine, alla struttura produttiva, si rileva una riduzione della consistenza delle imprese manifatturiere attive al 30 settembre 2025 (-2,2%, 2.362 unità), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nel settore edile (5.182 unità a fine settembre) si riscontra una sostanziale stabilità annua del numero di imprese attive (-0,1%); in netto calo, invece, nel terzo trimestre dell’anno in corso, rispetto al terzo trimestre 2024, il relativo volume d’affari (-6,4%) (fonte: indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna).

Per ciò che concerne il Commercio al dettaglio, le vendite, nel terzo trimestre 2025, in termini tendenziali, risultano in calo (-1,5%), con una variazione negativa sia del comparto alimentare (-1,3%) sia di quello non alimentare (-2,1%); riguardo alla dimensione, si assiste ad una flessione nelle tre tipologie, ovvero piccola (-1,1%), media (-2,6%) e grande (-1,4%). In termini di numerosità, le imprese attive del Commercio al dettaglio (4.459 unità al 30/09/2025) risultano in calo (-2,9% annuo), così come la consistenza delle imprese nel settore del Commercio nel suo complesso (ingrosso, dettaglio e riparazioni autoveicoli), che conta, al 30/09/2025, 8.133 imprese (-2,2% rispetto al 30/09/2024); dinamica negativa, inoltre, anche per le imprese e-commerce (310 unità, -8,3%).

Nel periodo gennaio-settembre 2025 diminuiscono le esportazioni in provincia di Rimini (pari a 2,1 miliardi di euro): -4,1% rispetto allo stesso periodo del 2024, diversamente dalla variazione positiva regionale (+0,5%) e nazionale (+3,6%). Calano le esportazioni della maggior parte dei principali prodotti, ovvero degli Articoli di abbigliamento (-13,5%, 13,3% del totale), delle Macchine utensili e per la formatura dei metalli (-6,1%, 13,2%), delle Navi e imbarcazioni (-4,2%, 11,7%) e delle Bevande (-3,6%, 3,8%); crescono, solamente, le esportazioni delle Altre macchine di impiego generale (forni, caldaie, condizionatori, distributori automatici) (+3,6%, 9,2% del totale) e degli Altri prodotti alimentari (zucchero, cacao, condimenti vari, pasti pronti, alimenti dietetici) (+16,5%, 6,7%). Per quanto riguarda le principali destinazioni dell’export si ritrovano, nell’ordine: Stati Uniti (11,8% del totale), Germania (8,5%), Francia (8,3%), Regno Unito (7,4%), Spagna (5,5%) e Polonia (4,1%); di questi, risultano in crescita Germania (+25,3%), Francia (+6,1%), Spagna (+24,5%) e Polonia (+12,3%), mentre sono in flessione Stati Uniti (-8,2%) e Regno Unito (-32,4%).

Le imprese attive dei Servizi di alloggio e ristorazione (4.740 unità al 30/09/2025) risultano sostanzialmente stabili (-0,1%). Positivi, invece, i dati provvisori sul movimento turistico (comprensivi, da quest’anno, delle statistiche relative agli alloggi privati gestiti in forma non imprenditoriale N.d.R.) che, nel periodo gennaio-ottobre 2025, registrano una crescita annua sia degli arrivi (+3,3%) sia delle presenze (+1,1%). Migliori i risultati della clientela straniera rispetto a quella italiana: +2,4% di arrivi italiani e -0,8% di presenze nazionali; +6,0% di arrivi stranieri e +5,9% di presenze estere. In calo, poi, nel terzo trimestre 2025, il fatturato dell’intero settore (-1,9% rispetto al terzo trimestre 2024, come risulta da indagine congiunturale Unioncamere Emilia-Romagna).

Le imprese attive nel comparto “Trasporti di merci su strada” (499 al 30/09/2025) risultano in calo del 2,3%, così come quelle relative al settore principale, rappresentato da Trasporti e magazzinaggio (881 unità, -1,0%). Decisamente positivi, invece, nel periodo gennaio-ottobre 2025, i dati sul movimento passeggeri all’aeroporto Fellini di Rimini: in termini tendenziali, +33,6% di arrivi (200.792 unità) e +33,1% di partenze (201.114 unità).

I dati Istat Forze di lavoro relativi al 2° trimestre 2025 (media mobile a quattro trimestri), ultimo aggiornato, rilevano per la provincia di Rimini: un tasso di attività (15-64 anni) pari al 73,6% (+2,0 punti percentuali sul 2° trimestre 2024), inferiore al dato regionale (74,2%) ma maggiore della media nazionale (66,8%); un tasso di occupazione (15-64 anni) pari al 70,0% (+2,6 punti percentuali), minore del dato regionale (70,8%) ma superiore a quello nazionale (62,5%); un tasso di disoccupazione (15-74 anni) del 4,8% (-0,8 punti percentuali), lievemente più alto di quello dell’Emilia-Romagna (4,5%) ma inferiore al dato Italia (6,3%).

In flessione le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni nel periodo gennaio-settembre 2025 (3,8 milioni di ore): -26,1% rispetto ai primi nove mesi del 2024, con un decremento della CIG ordinaria (-12,3%, 62,9% del totale) e, soprattutto, di quella straordinaria (-41,6%, 37,1%). A livello settoriale, le ore autorizzate si concentrano in netta prevalenza nel Manifatturiero (96,1% del totale, -25,5%); a seguire, le Costruzioni (2,1% l’incidenza, -53,8% la variazione tendenziale).

Positivo il saldo attivazioni-cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente nel primo semestre 2025: +1.226 posizioni, con 47.244 attivazioni e 46.018 cessazioni. Esiti uniformi si rilevano nei due trimestri di analisi, con un saldo positivo a gennaio-marzo (+578) e ad aprile-giugno (+648). Nel complesso, il saldo del 1° semestre dell’anno in corso è il risultato dell’aumento delle posizioni di lavoro dipendente sia a tempo indeterminato (+862) sia a tempo determinato, di lavoro somministrato e di apprendistato (+364).

Rimanendo in tema di lavoro, un cenno alle dimissioni volontarie, che nel riminese, nei primi sei mesi del 2025, hanno caratterizzato 6.417 rapporti di lavoro dipendente; nello specifico, queste costituiscono il 15,4% del totale delle cessazioni, risultando in diminuzione rispetto al primo semestre 2024 (-5,6%).

Come sostegno economico di contrasto alla povertà, a giugno 2025 sono 1.535 i nuclei familiari che hanno percepito l’assegno di inclusione, con un importo medio mensile di 599 euro (+8,7% sull’importo medio mensile di maggio 2024); 34.775 nuclei familiari hanno invece percepito almeno una mensilità, nel 1° semestre 2025, dell’assegno unico universale, con un importo medio mensile di 251 euro (-0,8% sull’importo medio mensile dell’anno 2024).

Riguardo all’andamento del Credito, al 30/09/2025 i prestiti totali ammontano a 8,4 miliardi di euro, di cui il 54,7% alle imprese, il 41,3% alle famiglie e il 4,0% ad altri soggetti (società finanziarie, enti pubblici, istituzioni senza scopo di lucro). Rispetto al 30 settembre 2024 si registra una sostanziale stabilità dei prestiti concessi (+0,2%); nel dettaglio, calano i prestiti alle imprese (-1,6%) e, nello specifico, gli impieghi verso quelle piccole (-8,8%, +0,7% le medio-grandi), mentre crescono quelli alle famiglie (+3,5%). Con riferimento al risparmio finanziario, poi, si evidenzia l’incremento annuo dei depositi bancari (+1,1%, 10,9 miliardi di euro al 30 settembre 2025), accompagnato dall’aumento del valore dei titoli a custodia (+10,4%, 8,4 miliardi di euro): in merito a quest’ultimi, +13,0% per i titoli gestiti dagli Organismi di investimento collettivo del risparmio e +3,9% per i titoli di Stato. Infine, l’incidenza delle sofferenze sui prestiti totali, al secondo trimestre 2025, risulta pari all’1,2%, in progressiva diminuzione, ma superiore al dato di Emilia-Romagna (1,0%) e Italia (1,0%).

In relazione al Fondo di Garanzia per le imprese, che, nel dettaglio, interessa le Pmi,, le small mid cap, gli Enti del Terzo settore e i professionisti titolari di partita Iva, tra gennaio e settembre 2025 sono state accolte 1.137 operazioni di finanziamento relative alle imprese di Rimini (8,3% del totale regionale), in crescita annua (+14,6%); l’importo finanziato complessivo ammonta a 139 milioni di euro (-6,5%), mentre l’importo finanziato medio (per singola operazione) risulta di 122 mila euro (187 mila euro in Emilia-Romagna, 184 mila euro in Italia).

In tale contesto si inserisce il discorso relativo all’inflazione sul territorio, misurata dall’indice Istat Nic (prezzi al consumo per l’intera collettività). Sulla base di tale indice, la variazione tendenziale media per il capoluogo di Rimini (estendibile all’intera provincia) nel periodo gennaio-ottobre 2025 è stata pari a +2,3% (Emilia-Romagna: +1,5%, Italia: +1,6%); mediamente, nei primi dieci mesi i capitoli di spesa con il maggior incremento sono, nell’ordine, Servizi ricettivi e di ristorazione (+4,4%), Istruzione (+4,1%) e Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+3,9%), mentre risultano in calo le Comunicazioni (-6,1%)

Complessivamente, secondo gli Scenari Prometeia, aggiornati ad ottobre 2025, la provincia di Rimini ha fatto registrare nel 2024 una sostanziale stabilità del valore aggiunto (-0,2%), rispetto al +0,2% dell’Emilia-Romagna e +0,7% dell’Italia. Al netto delle incognite dovute alle dinamiche economiche e geopolitiche internazionali, le previsioni per il 2025 indicano nel corso dell’anno un andamento in recupero del valore aggiunto complessivo, coerenti con le precedenti stime di luglio, che dovrebbe attestarsi intorno al +0,4%, sostanzialmente in linea con la dinamica regionale (+0,5%) e nazionale (+0,5%).

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