Rimini: raccolto olive in crisi. La "mosca" minaccia la produzione
Per l'uva non ci saranno però ricadute negative


«Sarà un raccolto magro. Anzi si preannuncia un vero e proprio crollo». Come riporta Corriere Romagna, il presidente di Coldiretti Rimini, Claudio Cardelli, parla della raccolta delle olive. «Gli agricoltori sono davanti ad una situazione di estrema difficoltà – commenta -. Secondo quanto ci hanno detto i nostri associati, infatti, quest’anno si prevede un calo del raccolto del 70%, rispetto allo scorso anno. E la causa principale sembrerebbe essere l’intensa proliferazione della “mosca”, un insetto “parassita” che mangia le olive e la cui riproduzione potrebbe essere stata favorita dalle intense piogge di luglio e dal clima, quindi, decisamente umido di quel mese». Reti semivuote e frantoi in difficoltà quindi. «Anche se gli olivi sono soliti alternare un’annata buona ad una meno buona – avverte Cardelli – quello che ci preoccupa e che la povertà del prodotto di quest’anno possa compromettere, addirittura, la classificazione di extra vergine». Insomma, uno stato di crisi del settore che, però, non permetterebbe alle aziende di richiedere i danni o di accedere a fondi regionali. «Purtroppo no – spiega il presidente di Coldiretti Rimini –. Non possiamo fare richiesta di contributi ad hoc perché non ci troviamo davanti a danni provocati dal clima o a fenomeni meteorologici estremi. Anche se, mentre nel Riminese gli agricoltori del comparto olivicolo si leccano le ferite e potrebbero chiudere la stagione in netto anticipo per mancanza di prodotto, al sud i loro colleghi esultano per un raccolto che ha già fatto registrare un aumento del 35%, sul 2024».
Non tutto è negativo però. Infatti, mentre la produzione delle olive registra un crollo improvviso, quella dell'uva non sembra aver subito ricadute negative. «Dobbiamo attendere che le aziende abbiano ultimato la vendemmia per tirare le somme – sottolinea Cardelli -. Tuttavia, la raccolta sembra in linea con quella del 2024. Anche se, qualche situazione di difficoltà c’è stata. E non mi riferisco al fatto che questi sono anni ancora appesantiti dai danni alluvionali che hanno generato un calo percentuale rispetto agli anni passati, ma ad alcune grandinate verificatesi ad inizio agosto, che hanno interessato l’entroterra riminese a macchia di leopardo. Alcuni vigneti sono stati toccati, altri no: in questo caso, per fortuna, la stragrande maggioranza». Con l’area sud a risultare la più interessata. «Diciamo che questa ricaduta c’è stata, in particolare in Valconca. Seppure, va precisato, non siamo a livelli di massima gravità».