Rimini, Rione Clodio: comitato denuncia ritardi e rinvii nell’attivazione della Ztl notturna

I cittadini criticano la Giunta per la mancanza di date certe

A cura di Grazia Antonioli Redazione
13 novembre 2025 10:00
Rimini, Rione Clodio: comitato denuncia ritardi e rinvii nell’attivazione della Ztl notturna - Traffico nel Rione Clodio
Traffico nel Rione Clodio
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Il Comitato dei residenti del Rione Clodio punta il dito contro i continui rinvii sull’attivazione della Ztl notturna del centro storico di Rimini, annunciata già nel 2022 ma ancora non operativa. Nonostante il pre-esercizio iniziato a luglio 2025 e promesse di invio di lettere informative, ad oggi il comitato rimarca la mancanza di una data certa e molti cittadini non hanno ricevuto alcun avviso. Il Comitato critica la mancanza di equità e la contraddizione tra la promozione della mobilità sostenibile e la realtà dei varchi Ztl spenti o non funzionanti. Chiede quindi al Sindaco una data definitiva per l’attivazione della Ztl del Rione Clodio.

La nota stampa del comitato Residenti Rione Clodio Rimini

Ripercorrendo le decine di comunicati stampa o interviste sui giornali relativi alla attivazione della Ztl del Centro Storico leggiamo spesso dichiarazioni del tipo: “nei prossimi mesi… nelle prossime settimane”. Continui rinvii sempre senza una scadenza effettiva. Tale situazione, ricordiamo, è partita dalle parole del Sindaco che in un Consiglio Comunale dell’agosto 2022 (v. video sul nostro profilo FB) annunciava che la Ztl notturna del Rione Clodio, sarebbe “partita fra non molto”. Dopo tre anni, invece, siamo ancora senza Ztl. Accese le telecamere a inizio luglio di quest’anno, con l’avviso di una durata di tre mesi di pre-esercizio, a fine settembre in un ulteriore annuncio leggevamo che soltanto dal 1° ottobre sarebbe iniziata la spedizione di 7.000 lettere di cortesia agli intestatari di mezzi che nei mesi di luglio e agosto avevano violato i varchi senza permesso, a cui avrebbe fatto seguito l’attivazione effettiva Ztl, nuovamente spostata tra fine ottobre o inizio novembre.

A tutt’oggi manca invece ancora una data certa, mentre in realtà di queste fantomatiche lettere non v’è traccia, poiché siamo a conoscenza di molte persone transitate consapevolmente con Ztl Attiva con la certezza di non venire multate, che non hanno ricevuto alcun avviso. Né questa durata così incredibilmente lunga è valsa a prendere in considerazione le nostre richieste di uno studio dei flussi di mezzi per sperimentare una estensione, sia pure modesta, degli orari di divieto di transito e l’opportunità di rivedere criteri eccessivamente estesi dei permessi di accesso. Tuttavia, la Giunta ha trovato il tempo di occuparsi di Ztl, ma solo per quella del Borgo di San Giuliano e per estendere ulteriori permessi di accesso ai ristoranti del centro storico e a ditte che svolgono “servizi tecnologici urgenti” per 4 loro mezzi in contemporanea. Come noto il Borgo di San Giuliano beneficia di una Ztl H24 sui tre varchi di accesso per cui è perfettamente blindato da accessi non autorizzati.

Non contenti di ciò la Giunta li ha ancora di più protetti pedonalizzando l’area di via Tiberio che va dal Ponte all’intersezione con via San Giuliano (dove c’è il varco Ztl). Siamo contenti di questa scelta perché in questo modo si potrà procedere alla eliminazione di tutti i fittoni davanti ai ristoranti che, con più spazio, potranno aumentare i tavoli sulla ex strada, incrementando il fatturato. Però ci viene una domanda spontanea: perché favorire prima chi già è privilegiato, mentre per chi è attraversato da migliaia di mezzi al giorno con rischi alla salute viene tutto rinviato sine die? Dov’è l’eticità di queste decisioni, dov’è il “bene comune”, valore in teoria – per non pensare in propaganda - sposato dal PD? Tra l’altro il comunicato del Comune che annuncia questa pedonalizzazione dell’area è surreale perché dà come motivazione quella “di aumentare la sicurezza di chi si sposta a piedi o in bicicletta”.

Come è possibile fare una affermazione del genere ben sapendo che appena 50 mt più in là, esattamente dall’altro lato del ponte, all’imbocco di Corso d’Augusto i rischi incolumità di chi si sposta a piedi o in bicicletta in direzione centro sono, lì sì, veramente elevatissimi! Viene allora da osservare che questa pianificazione delle modalità operative della Ztl è ben espressa da una metafora religiosa: il Comune di Rimini a parole è credente nella “mobilità sostenibile”, ma non è certo praticante. Infine, ci chiediamo se Legambiente nel suo rapporto che premia Rimini prima in Italia sulle Ztl, dal quale risulta che ogni 100 abitanti ci sono 1.750 mq di Ztl, sia al corrente che dal 2018 i varchi Ztl sono per la maggior parte spenti e a oggi ancora non funzionano. Ma prima di tutto, è al Sindaco che, a fronte di un pre-esercizio infinito e della perdurante penalizzazione del nostro Rione, chiediamo: a quando l’attivazione della Ztl?

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