Rimini, riqualificazione e trasformazione, assessora Frisoni: “Rimini ha grandi potenzialità”

Dallo studio del Sole 24 Ore basato sull’analisi condotta dall’Istituto di Studi e Ricerche Scenari Immobiliari

Roberta Frisoni

L’orizzonte proiettato al 2050 presenta alle città sfide e opportunità senza precedenti, e la rigenerazione urbana si pone al centro di questo scenario. Questo è quanto emerge da un approfondimento del Sole 24 Ore, basato sull’analisi condotta dall’Istituto di Studi e Ricerche Scenari Immobiliari, il quale mette in luce il potenziale delle grandi città in termini di riqualificazione e valore economico che questa trasformazione può generare. Rimini, da parte sua, ha abbracciato da tempo la filosofia della rigenerazione urbana, impegnandosi in un percorso di trasformazione guidato da investimenti pubblici che puntano alla valorizzazione della bellezza e della funzionalità degli spazi urbani, con un occhio attento alla sostenibilità e alla resilienza ai cambiamenti climatici.

Tre aree fondamentali

Nel nostro territorio – afferma l’assessora alla pianificazione del territorio Roberta Frisoni-  sono tre le aree che per dimensioni, posizione e caratteristiche di contesto rappresentano un alto potenziale sul fronte di ampi progetti di rigenerazione urbana. Tre grandi partite  che ci attendono a stretto giro e che rispondono a quella esigenza di elevare la qualità urbana in interi comparti della città rispondendo al contempo a bisogni della comunità.

Il primo è il progetto che interessa l’ex Mercato ortofrutticolo (MOI), lungo la via Emilia per il quale l’Amministrazione ha già presentato richiesta di finanziamento al Ministero delle Infrastrutture per 15 milioni di euro: stiamo parlando non solo di un nuovo complesso di edilizia residenziale pubblica, ma di un intervento che deve stimolare ed essere volano di un masterplan più complessivo di quel quadrante nord della città, sfruttando anche le opportunità d’arrivo tra pochi anni anche del servizio Metromare tramite la prosecuzione dalla stazione ferroviaria alla fiera.

Il secondo grande ambito urbano è quello che comprende l’ex Caserma Giulio Cesare, la ex nuova questura e lo stadio comunale, un quadrante strategico per posizionamento, dimensioni e funzioni auspicate e richieste. Ad oggi possiamo contare sull’importante investimento dell’Agenzia del Demanio, che a breve lancerà il concorso per la progettazione di quella che sarà la nuova cittadella della sicurezza nel sedime dell’ex Caserma in via di dismissione.

Terzo ambito, altrettanto rilevante, è quello che comprende la zona della stazione ferroviaria, una delle principali porte di accesso alla città e soprattutto cerniera tra il centro storico e il mare. Su ognuna di queste sfide, questa amministrazione comunale procederà con una pianificazione d’insieme e partecipata, con uno sguardo che vada al di là del singolo edificio o della singola aerea, ma tenga assieme quadranti urbani più larghi, capaci di svilupparsi in sinergia e in armonia con il resto di Rimini”. 

A queste “macro rigenerazioni” se ne aggiunge una quarta, che riguarda la rigenerazione della fascia turistica, con progetti che devono sostenere la crescita dell’importante settore economico di Rimini. Oltre a queste sfide di ampio respiro, ci sono anche molte opportunità di “micro rigenerazione” che coinvolgono aree più circoscritte o singoli edifici, ma che sono altrettanto cruciali per la trasformazione della città. Le aree potenzialmente interessanti si possono individuare attraverso gli strumenti urbanistici comunali, e da esse possono nascere interventi che migliorano contesti degradati o edifici in disuso.

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