Rimini satura di insegnanti: i candidati al concorso sono il triplo dei posti disponibili

Tira già aria di bufera e lo conferma l’analisi condotta da Uil Scuola

A cura di Michela Alessi Redazione
30 novembre 2025 09:27
Rimini satura di insegnanti: i candidati al concorso sono il triplo dei posti disponibili -
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Concorso per docenti Pnrr3, Rimini satura di candidati. In questi giorni si apre il reclutamento degli insegnanti, ma gli aspiranti al ruolo sono almeno il triplo rispetto alle cattedre disponibili. Tira già aria di bufera e lo conferma l’analisi condotta da Uil Scuola, che ha monitorato la situazione in vista del banco di prova previsto dal decreto 205/2023.

Come riporta Corriere Romagna, questa chiamata dovrebbe rappresentare una grande opportunità per i precari che sognano di intraprendere la carriera docente e di entrare di ruolo «ma purtroppo rischia di rivelarsi solo l’ennesima delusione a fronte di un numero irrisorio di cattedre disponibili». Secondo le anticipazioni, spiega Costantino Scamperti, segretario generale Uil Scuola Rimini, «per le scuole d’infanzia e primaria situate in provincia di Rimini ci sono 115 posti per 720 candidati mentre limitando il quadro a Rimini compaiono 62 posti per 380 candidati.

Considerando invece la scuola dell’infanzia a sé, e includendo il sostegno, i posti in provincia salgono a 346 posti, per la Primaria sono 1215 (sempre comprendendo il sostegno), alle medie 2540 e alle superiori 210». Peccato, prosegue, «che a contenderseli saranno in tutto migliaia di persone. Ragion per cui, dopo anni di sacrifici, studi e spese troppi laureati resteranno ancora una volta al palo».

I concorsi sono inoltre molto complessi e si distanziano da quello che è l'insegnamento in aula. «Basti pensare – afferma il segretario generale Uil Scuola - che per Fisica si fanno domande a cui faticherebbe a rispondere persino un ingegnere nucleare come confermano gli appena 6 candidati ogni 50 che riescono a superare la prova. Va meglio per i giovani che hanno conseguito un dottorato ma in generale sono tagliati fuori laureati dai 40 anni in su con una famiglia sulle spalle e impossibilitati a accedere a un mutuo. Da qui una vita nel segno dell’angoscia, visto il fardello che portano sulle spalle – nota entrando nello specifico -. Per i precari è difficile riciclarsi in altri mestieri ma anche vivere di ripetizioni e lezioni private perché i corsi di recupero vengono orami attivati direttamente dagli istituti che li sovvenzionano con fondi propri».

Le supplenze

La definisce «una guerra fra poveri»: chi già lavora racimola qualche soldo in più attraverso altri incarichi, togliendo il posto ad altri potenziali docenti. Sature nel riminese anche le supplenze «perché tramite il cosiddetto potenziamento i docenti interni coprono le assenze dei colleghi senza richiedere supporto dall’esterno». «La spaccatura dei numeri – conclude Scamperti – dimostra che il sistema di programmazione dei concorsi non è allineato ai reali bisogni dei territori. Continuiamo a vedere settori con saturazione altissima e altri in cui mancano i candidati. Se non si interviene, la scuola continuerà a rincorrere emergenze strutturali».

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