Rimini, sfregiato a bottigliate per gelosia: restano in carcere
La violenza è stata commessa sotto l’effetto della cocaina
Il Tribunale del Riesame ha confermato la decisione del sostituto procuratore Davide Ercolani che due uomini, un 41enne e il suo complice, dovrebbero andare in carcere. Il 41enne è accusato di aver sfregiato l’amico con il coccio di una bottiglia, dopo che quest’ultimo lo ha accusato di mostrare troppo interesse verso la sua fidanzata. Il complice è accusato di aver partecipato al successivo pestaggio. (Vedi notizia).
La violenza è stata commessa sotto l’effetto della cocaina, come da lui stesso ammesso durante l’interrogatorio di garanzia di fronte al gip. Tuttavia, per il momento, i due possono continuare a restare agli arresti domiciliari nelle abitazioni di Rimini e San Marino, in attesa del giudizio della Cassazione. I loro difensori presenteranno a breve ricorso contro la decisione del Riesame.
Se la sentenza del Riesame viene confermata dalla Suprema corte, sfregiatore e complice saranno riportati in carcere. Si aspetta l’esito della perizia del dottor Pier Paolo Balli, che dovrà stabilire con certezza se la vittima, assistita dall’avvocato Luca Greco, ha rischiato di morire o se rimarrà “solamente” sfregiato per tutta la vita.
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