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Ripartire dopo una caduta: due incontri a Rimini per parlarne

Mercoledì 17 e giovedì 18 al Teatro Tarkovskij in Via Brandolino, 13 a Rimin

A cura di Redazione
15 gennaio 2024 10:20
Ripartire dopo una caduta: due incontri a Rimini per parlarne -
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È possibile ricominciare? Quando la vita presenta i suoi conti pesanti, cosa permette di ripartire? Cesare Pavese scriveva che «È bello vivere perché vivere è ricominciare sempre». È la bella frase di un grande scrittore o può essere un’esperienza reale?  

Dopo l’incontro dello scorso aprile su Una giustizia che ricrea con Fiammetta Borsellino, don Claudio Burgio e il giudice Roberto Di Bella, il Centro culturaleIl Portico del Vasaio di Rimini ha deciso di continuare un percorso attraverso la ricerca di persone che “ripartono”, ovvero che testimoniano la possibilità di rialzarsi dalle inevitabili cadute che nella vita accadono ad ognuno di noi. 

Nasce così questo secondo incontro dal titolo Quando la vita ricomincia” il cui scopo è scandagliare la risposta a questa domanda: che cosa vuol dire ripartire o ricominciare nella vita? E come è possibile arrivare a dire, come scrive uno dei relatori, Luca Montini, nel suo libro che: “Di certo non tornerò quello di prima, ma io non desidero la vita di prima. Desidero vivere il presente.

Le iniziative godono del patrocinio del Comune di Rimini.

L’appuntamento è per mercoledì 17 gennaio alle ore 21,15 presso il Teatro Tarkovskij in Via Brandolino, 13 a Rimini. 

Interverranno: 

don Luca Montini, sacerdote della Fraternità San Carlo Borromeo e autore del libro “Con un piede in Paradiso”, dove racconta dell’incidente in Africa che gli è costato l’amputazione di una gamba e cosa gli ha permesso di ricominciare.
Youlsa Tangarà, Fondatore dell’Associazione Yérédemeton; Youlsa è un giovane del Mali che nel suo villaggio natale era l’unico a frequentare la scuola. La guerra che ha sconvolto il paese africano lo ha costretto ad emigrare ed è arrivato in Italia tramite il solito itinerario: deserto-Libia-barconi., sbarco a Lampedusa. In Italia insieme ad altri giovani maliani fonda un’associazione che ha realizzato nel suo villaggio una scuola frequentata da 60 studenti. 
Gustavo ed Emanuela, CEC (Comunità Educante con i carcerati). Due coniugi, una rottura profonda e drammatica, un percorso di rinascita del proprio io che entrambi hanno seguito, fino ad una riconciliazione. La Cec è una struttura della Comunità Papa Giovanni XXIII presente sul nostro territorio. 

Modera Giorgio Paolucci, giornalista e scrittore, autore del libro “Cento ripartenze“, che con questo libro ha ispirato questo incontro. 

Come ad aprile, all’indomani, ci sarà una seconda edizione dell’incontro riservata agli studenti delle scuole medie superiori di Rimini e provincia, organizzato insieme alla Consulta provinciale degli studenti. Sono attesi 700 studenti.

Quindi, giovedì 18 gennaio alle ore 10,00 al Teatro Tarkovskij, interverranno:

don Luca Montini, sacerdote della Fraternità San Carlo Borromeo e autore del libro “Con un piede in Paradiso”; 

Youlsa Tangarà, Fondatore dell’Associazione Yérédemeton; 

Daniel Zaccaro, educatore della comunità Kairos di don Claudio Burgio e protagonista del libro biografico “Ero un bullo”; Zaccaro, considerato un ragazzo perduto e irrecuperabile, era finito in carcere; a segnare la svolta di una straordinaria rinascita, l’incontro con don Claudio, cappellano del carcere Beccaria;

Adriano, del CEC (Comunità Educante con i carcerati). 

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