Salari reali ancora sotto i livelli pre-2021: a settembre il divario resta dell’8,8%
Le retribuzioni monetarie crescono del 2,9% nel 2024, superando l’inflazione, ma il recupero rispetto al post-pandemia è ancora incompleto
Secondo quanto rilevato dall’Istat nel Report sulle prospettive per l’economia italiana nel 2025 e 2026, a settembre di quest’anno i salari reali risultano ancora inferiori dell’8,8% rispetto ai livelli registrati a gennaio 2021. Nonostante il rallentamento dell’inflazione osservato negli ultimi mesi, il potere d’acquisto delle famiglie non è ancora tornato ai valori precedenti alla fiammata dei prezzi seguita alla pandemia.
Le retribuzioni monetarie mostrano però un andamento più favorevole: nel 2024 dovrebbero crescere del 2,9% su base pro capite, un ritmo superiore all’incremento medio dei prezzi registrato quest’anno. Questo permette un parziale recupero del potere d’acquisto, pur lasciando irrisolto il gap accumulato negli ultimi due anni.
Il divario tra dinamica salariale e inflazione rimane dunque significativo. L’Istat sottolinea che, pur in presenza di segnali positivi, il processo di riavvicinamento ai livelli pre-crisi non è ancora completato e richiederà ulteriori mesi di crescita costante dei salari reali.
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