Salvataggio: disaccordo sulle torrette alternative, rischio per i bagnanti
La decisione, presa in accordo con le Capitanerie di Porto e le cooperative di gestione del servizio di salvataggio, ha scatenato una forte reazione da parte degli operatori del settore

La questione della sicurezza balneare è tornata al centro dell’attenzione con la recente decisione delle autorità regionali di adottare un servizio di salvataggio alternato lungo la costa di Rimini. Secondo la nuova ordinanza balneare del Comune, durante le ore di pausa pranzo, comprese tra le 12:30 e le 14:30, il servizio di salvataggio sarà attivo solo su torrette alternate lungo la costa. Questo significa che anziché avere un addetto al salvamento ogni 150 metri, ce ne sarà uno ogni 300 metri, coprendo un totale di 90.000 metri quadrati di mare.
La decisione, presa in accordo con le Capitanerie di Porto e le cooperative di gestione del servizio di salvataggio, ha scatenato una forte reazione da parte degli operatori del settore. I Salvataggi della Riviera, professionisti impegnati nella sicurezza e nella salvaguardia della vita in mare, hanno espresso apertamente il loro dissenso e la loro totale contrarietà alla nuova ordinanza. Essi sostengono che questo modello di sorveglianza non possa garantire adeguatamente la sicurezza dei bagnanti, soprattutto in condizioni di mare mosso.
L’avvocato Roberto Biagini, agendo in qualità di rappresentante legale dell’Associazione Maurizio Bardeggia, ha presentato un esposto alle autorità competenti, compresa la Prefettura e la Procura della Repubblica, evidenziando i pericoli che questa decisione comporta per gli utenti del mare durante le ore di pausa pranzo. Biagini ha sottolineato come la diminuzione degli standard di sicurezza, con torrette presidiate solo ogni 300 metri anziché ogni 150 metri, possa comportare maggiori difficoltà nel individuare e intervenire tempestivamente in caso di emergenza.
La polemica sollevata dall’esposto – spiegano i Marinai della provincia di Rimini – mette in discussione l’equità nella tutela della vita umana in mare: perché la sicurezza dovrebbe essere compromessa durante determinati orari della giornata? Si tratta di una questione di dignità e valore della vita umana, che non dovrebbe essere soggetta a compromessi politici o istituzionali.