San Siro a Inter e Milan: la Procura apre un’indagine per turbativa d’asta sulla vendita da 197 milioni
Il Comune di Milano ha ceduto lo stadio e le aree circostanti ai due club. La Procura indaga sulle modalità del bando: ascoltato il promoter Claudio Trotta, che denuncia tempi troppo stretti per presentare un’offerta alternativa
Lo storico stadio di San Siro passa ufficialmente di proprietà. È stato firmato il rogito che sancisce la vendita dell’impianto e delle aree limitrofe da parte del Comune di Milano a Inter e Milan per una cifra complessiva di 197 milioni di euro. Tuttavia, l’operazione è ora al centro di un’indagine della Procura di Milano, che ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di turbativa d’asta.
A occuparsi del caso sono i pubblici ministeri Paolo Filippini, Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi, che nella mattinata di oggi hanno ascoltato Claudio Trotta, promoter e tra i fondatori del comitato Sì Meazza.
Trotta, in una lettera aperta indirizzata al sindaco di Milano, aveva denunciato che lui e altri operatori del settore dello spettacolo avrebbero voluto presentare una proposta alternativa per la gestione dello stadio, ma che ciò sarebbe stato impossibile a causa delle tempistiche troppo ristrette previste dal bando comunale.
L’indagine mira ora a verificare se le modalità di pubblicazione e gestione del bando abbiano effettivamente limitato la concorrenza, favorendo in modo improprio l’acquisizione da parte dei due club calcistici.
Da Palazzo Marino, al momento, non sono giunte dichiarazioni ufficiali. Inter e Milan, che hanno annunciato la volontà di avviare un ampio progetto di riqualificazione dell’area, ribadiscono la regolarità dell’operazione e la piena collaborazione con le autorità competenti.
L’inchiesta aggiunge un nuovo capitolo a una vicenda che da anni divide istituzioni, cittadini e tifosi, tra chi sostiene la costruzione di un nuovo impianto e chi difende la storica casa del calcio milanese.
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