Santarcangelo, il sindaco: “Rivedere i dati turistici, troppe anomalie”
“Bastano poche strutture chiuse per falsare i numeri. Meglio investire in collegamenti, ricettività diffusa e costa-entroterra che solo in eventi”

Il sindaco di Santarcangelo, Filippo Sacchetti, interviene nel dibattito sui dati turistici diffusi dall’Istat, spesso al centro di polemiche per presunte incongruenze. “Le rilevazioni – osserva – danno talvolta numeri poco realistici: bastano un paio di strutture temporaneamente chiuse o in ristrutturazione per far registrare flessioni a doppia cifra. È tempo di rivedere i parametri di rilevazione, perché le statistiche provvisorie rischiano di restituire un quadro distorto”.
Sacchetti ricorda come anche Santarcangelo abbia sperimentato queste anomalie: “Nel 2025, mentre lavoravamo al progetto di rinnovamento della brand identity cittadina, i dati ufficiali segnalavano decrementi percentuali clamorosi, dovuti in realtà alla mancata comunicazione da parte di alcune strutture ricettive”.
Il sindaco sottolinea inoltre che il turismo, pur non essendo la principale fonte economica del Comune, rappresenta un’opportunità strategica per il commercio e i servizi. “Nel 2023 abbiamo contato oltre 40 mila presenze e censito più di 90 strutture operative, ma solo una trentina risultano registrate nei canali ufficiali. È evidente che l’attuale sistema di rilevazione va rivisto”.
Da qui l’appello a spostare il focus dagli eventi agli investimenti strutturali: “Non possiamo continuare a finanziare iniziative effimere – spiega – quando i Comuni hanno risorse sempre più limitate. Servono infrastrutture, collegamenti costa-entroterra, nuove forme di ricettività come glamping, agricampeggi e agriturismi”.
Sacchetti mette in guardia anche dalle analisi contraddittorie che ogni anno attribuiscono la crisi turistica a cause diverse: “Un anno sono le alghe, l’altro i prezzi alti o la concorrenza straniera. Ma la vacanza riminese resta imbattibile per qualità-prezzo e deve rimanere accessibile a tutti”.
La priorità, secondo il sindaco, è costruire un sistema integrato: “La Riviera non può vivere solo di arrivi e presenze registrate. Occorre misurare anche l’escursionismo, che muove milioni di visitatori senza pernottamento, e puntare su un’offerta territoriale che valorizzi la ricchezza della Romagna. Non abbiamo bisogno di statistiche datate, ma di visione e di attrattività reale”.