Santarcangelo, mobilitazione dei lavoratori Amazon: "Stop consegne con allerte rosse e orari più umani"

Lavoratori di Amazon protestano a Santarcangelo di Romagna per richieste salariali e migliori condizioni lavorative

A cura di Redazione
17 aprile 2025 14:20
Santarcangelo, mobilitazione dei lavoratori Amazon: "Stop consegne con allerte rosse e orari più umani" - Ph Ansa
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A Santarcangelo di Romagna mobilitazione dei lavoratori di Amazon: il presidio sindacale si terrà domani (venerdì 18 aprile) davanti alla sede Amazon, dalle ore 8 alle ore 12.

Lo annuncia la Filt Cgil. Ieri (mercoledì 16 aprile) si sono interrotte bruscamente le trattative tra i sindacati e Assoespressi per il rinnovo del contratto di secondo livello nazionale dei lavoratori della consegna ultimo miglio di Amazon, filiera che coinvolge circa 1500 lavoratori e lavoratrici nella nostra regione.

Il sindacato ha rivendicato con forza “un incremento sostanziale del valore della trasferta, con adeguate decorrenze che consentano un importante risultato relativamente alla massa salariale, con incrementi anno per anno”.

Le Segreterie Nazionali hanno ribadito inoltre la necessità che si realizzi “una strutturale riduzione dell’orario di lavoro, con conseguente abbattimento dei carichi di lavoro e delle consegne, in tempi più ravvicinati rispetto alla scadenza dell’intesa e in coerenza con il protocollo già sottoscritto a livello regionale un paio di anni fa”.

Filt, Fit e Uilt hanno rivendicato un intervento fondamentale in tema di sicurezza attraverso la previsione di interruzione e chiusura dei servizi in caso di allerta meteo rossa, a tutela dell’incolumità dei driver, come peraltro previsto tramite ordinanza regionale l’anno scorso in occasione degli eventi alluvionali nonché in fase di conferma anche nel Patto per il Lavoro e per il Clima a livello regionale.

Infine il sindacato rivendica un passo avanti sulla qualità dell’occupazione richiedendo percorsi condivisi di stabilizzazione dei contratti di lavoro precari.

“La direzione di Assoespressi pur a fronte di alcune aperture ha confermato le proprie rigidità su interventi a limitazione della flessibilizzazione del lavoro e dei carichi di lavoro stessi, non fornendo risposte adeguate sul piano salariale portando dunque all’inevitabile rottura”, commenta la Filt Cgil.

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