Sarà un Natale "domestico" per i riminesi: più cara la cena della vigilia del pranzo del 25 dicembre

L'analisi di Confesercenti Rimini

A cura di Riccardo Giannini Redazione
23 dicembre 2025 12:25
Sarà un Natale "domestico" per i riminesi: più cara la cena della vigilia del pranzo del 25 dicembre -
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Gli acquisti alimentari per le Feste entrano nel vivo, ma il Natale 2025 si conferma all’insegna della cautela. Per la cena della Vigilia e il pranzo del 25 dicembre la spesa complessiva stimata è pari a circa 3,3 miliardi di euro, in lieve calo rispetto allo scorso anno (circa -5%). Un dato che racconta una doppia spinta: da un lato la voglia di celebrare il Natale nel segno della tradizione e della convivialità, dall’altro una maggiore attenzione al budget familiare. È quanto emerge dal sondaggio Confesercenti–IPSOS sui consumi alimentari e nei pubblici esercizi, condotto su un campione di circa mille consumatori.

«Anche a Rimini e nel nostro territorio – commenta Fabrizio Vagnini, presidente provinciale di Confesercenti – si respira il desiderio di non rinunciare al Natale, ma con scelte più ragionate. Le famiglie tengono viva la tradizione, puntano sulla qualità e sui prodotti del territorio, ma senza eccessi e confrontando sempre di più prezzi e offerte».

La Vigilia resta il momento economicamente più impegnativo: chi organizza la cena del 24 dicembre prevede una spesa media di 62,02 euro a persona, contro i 57,42 euro del pranzo di Natale. In entrambi i casi, oltre un consumatore su tre cercherà di rimanere sotto i 30 euro. Complessivamente, la spesa stimata per Vigilia e Natale è di circa 119 euro a persona, poco più del 5% in meno rispetto allo scorso anno.

Un dato che riflette una prudenza crescente, legata anche all’erosione del potere d’acquisto: dal 2015 l’inflazione alimentare ha raggiunto circa il 34%, “mangiandosi” di fatto un quinto del panettone.

«L’inflazione ha lasciato il segno – osserva Vagnini – e oggi le famiglie sono più attente che mai. Si spende meno, ma meglio: si cercano offerte, si riducono le quantità, si programma con più attenzione, anche per tenere un margine in vista di gennaio».

Il Natale resta soprattutto un rito domestico: quasi tre italiani su quattro (72%) trascorreranno le feste a casa propria o da parenti. Una scelta ancora più marcata tra gli over 34, mentre tra i più giovani la quota resta comunque maggioritaria. Il fuori casa coinvolge una minoranza stabile: solo il 5% sceglierà ristoranti o pubblici esercizi.

A guidare le scelte resta la tradizione, soprattutto quella regionale: pesce per la Vigilia, carni per il pranzo di Natale. Accanto a panettone, pandoro e torroni, tengono i dolci tipici locali, segno che l’identità gastronomica continua a contare. «È un Natale sobrio ma autentico – conclude Vagnini – fedele alla qualità e alle tradizioni, con un’attenzione crescente al valore del prodotto e al rapporto di fiducia con i commercianti».

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