Sciopero dei bagnini di salvataggio, Filcams Cgil all’attacco: “Precettazione illegittima”

Il corteo di protesta partirà sabato dalle ore 12.30 bagno 36-37 fino a piazzale Boscovich

A cura di Redazione
08 agosto 2025 10:19
Sciopero dei bagnini di salvataggio, Filcams Cgil all’attacco: “Precettazione illegittima” -
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Sciopero riuscito, afferma la Filcams Cgil, “nonostante una precettazione senza precedenti che di fatto vieta l’astensione dal lavoro ai soli marinai di salvataggio dell’Emilia-Romagna”. Con l’obbligo di garantire la sorveglianza ogni 150 metri di costa, "la Regione si conferma un’eccezione nel panorama nazionale a danno della libertà costituzionale di sciopero”.

La misura – secondo il sindacato – è anche contraddittoria: “Nonostante l’obbligo dei 150 metri, sabato in pausa pranzo la vigilanza coprirà comunque 300 metri, violando di fatto il vincolo minimo imposto dalla norma”. La CGIL denuncia inoltre ritardi nelle comunicazioni ufficiali: “La precettazione è arrivata fuori tempo massimo, senza rispettare i termini di legge e senza garantire l’informazione agli utenti”.

L’accordo in Prefettura, siglato solo il 6 agosto, “dimostra la mancanza di un vero confronto con lavoratori e imprese. È tempo di superare questo modello”, afferma il sindacato, che propone “una sorveglianza continuativa dalle 9.30 alle 18.30 senza interruzioni, con investimenti e un nuovo contratto integrativo che risponda al turismo di oggi”.


La nota stampa di Filcams Cgil Rimini

Sciopero riuscito! Possiamo dirlo già oggi, perché è solo con una precettazione senza precedenti in altri settori che i marinai di salvataggio dovranno salire in torretta per non incorrere in sanzioni dovute a quella che riteniamo sia un’illegittima precettazione. Si materializza così il paradosso tutto emiliano romagnolo per il quale, per effetto di un’esorbitante delibera della Commissione Garanzia Sciopero del 2012, solo in Emilia-Romagna in caso di sciopero il salvataggio va garantito ogni 150 metri (!). Nei fatti un vero e proprio divieto di astensione dal lavoro, a danno della libertà di sciopero che la Costituzione garantisce ad ogni lavoratore (tranne ai marinai di salvataggio dell’Emilia-Romagna…).

Gli effetti della precettazione (che stando alle comunicazioni pervenute riguarderà circa 200 marinai di salvataggio) non derogano paradossalmente i 300 metri da vigilare nelle ore centrali della giornata. Nonostante la Commissione Sciopero imponga 150 metri di specchio d’acqua da sorvegliare per garantire il servizio pubblico essenziale, sabato in pausa pranzo saranno comunque 300 (!) e perciò non sarà salvaguardato il limite minimo imposto dalla norma! Una vera e propria contraddizione determinata dall’aver imposto [La Capitaneria] un sistema senza adeguato confronto con lavoratori e imprese; a riprova che questo sistema di vigilanza sia da superare già a partire dal 2026. Si potrebbe fare o reintroducendo l’interruzione del servizio in pausa pranzo o (come da noi auspicato) introducendo la sorveglianza almeno dalle ore 9.30 alle ore 18.30 senza interruzione ed in maniera piena; servono in quest’ultima ipotesi volontà politica e investimenti da parte delle imprese balneari, che devono decidersi a sedersi ad un tavolo per riscrivere insieme un moderno Contratto integrativo provinciale, che risponda alle esigenze di oggi e del turismo riminese.

Una precettazione con molti punti interrogativi. La legge 146/1990 che regolamenta gli scioperi nei servizi pubblici essenziali – dunque anche per i marinai di salvataggio – avrebbe imposto la precettazione con dei tempi molto stringenti, entro martedì 5 agosto, questo per consentire l’organizzazione del lavoro ma anche per dare preventiva ed adeguata informazione agli utenti tramite apposita cartellonistica. Così non è stato: la precettazione è stata notificata senza il rispetto dei termini previsti dalla norma, ossia solo mercoledì 6 agosto e le imprese hanno inviato le comunicazioni di Legge il giorno successivo. Del resto, dopo l’incontro in Prefettura del 22 luglio, solo il 6 agosto si è potuto finalizzare il verbale, riavviando peraltro tardivamente il confronto per il pomeriggio del giorno stesso. Per queste ragioni Filcams Cgil impugnerà i provvedimenti di precettazione adottati dalla Prefettura e dalle imprese, riservandosi altresì di tutelare legalmente le prerogative sindacali e dei lavoratori lese. L’epilogo di questa vicenda è emblematico del fatto che sul demanio a quanto pare i servizi pubblici in spiaggia sono essenziali quando fa comodo ed a nostro avviso evidenzia l’esigenza che tutti i cittadini richiedano maggiore democraticità per le decisioni che impattano gli interessi collettivi sulle aree demaniali della nostra costa. Per questo FILCAMS CGIL invita cittadini, turisti e associazioni a unirsi ai marinai di salvataggio in un corteo di protesta, che si terrà sabato 9 agosto a partire dalle ore 12.30, con partenza da Rimini, bagno 36-37 (Bounty) e arrivo a piazzale Boscovich.

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