Vecchia scuola di Poggio Torriana all'asta per fare appartamenti? L'appello: "Salvate questo edificio storico"
Scuola di Poggio Torriana, futuro in bilico? L'edificio storico al centro del dibattito.

Il destino della ex scuola di Poggio Torriana, a Poggio Berni, ha suscitato un vivace dibattito nell’opinione pubblica.
A sollevare il problema è stato l’avvocato Alessandro Catrani, storico ed esperto d’arte. In base alla deliberazione 17 del Consiglio Comunale di Poggio Torriana del 29 maggio 2023, con la quale è stato aggiornato il Documento Unico di Programmazione del triennio 2023-25, nell’ambito del piano delle valorizzazioni ed alienazioni, l’edificio potrà essere interessato da una variazione di destinazione d’uso, da scolastico a residenziale. L’immobile potrebbe dunque andare all’asta, facendo acquisire la proprietà a un privato.
Un’ ipotesi che ha suscitato la ferma contrarietà di diversi intellettuali.
“L’Edificio de quo –scrive l’avvocato Catrani su Facebook –è struttura pregevole in puro stile Razionalista. L’arte va difesa e tutelata non distrutta, perché questo è sintomo di civiltà”.
“La sola idea di cancellare una così importante traccia della locale identità (che non è solo locale, perché una scuola è di tutti, non solo di Poggio Berni) va stigmatizzata e respinta, poiché in contrasto con la tutela e salvaguardia dei luoghi che un tempo sono stati per la cultura, per la crescita di una comunità, e, quindi, vanno ed andranno sempre salvaguardati, protetti, mantenendo l’originaria destinazione d’uso e di scopo”, afferma l’avvocato Catrani.
La scuola fu costruita nel 1938. I segni del tempo non mancano, ma l’edificio è ancora conservato in buono stato e la targa marmorea all’ingresso è quella dell’epoca.
“Fu costruito in seguito alla promulgazione della legge Gentile che nel 1923 instaurò la scuola laica. Quell’edificio nacque per questo motivo. Al di là della valenza architettonica, questa scuola ha una valenza simbolica per la comunità. Le scuole sono state cattedrali laiche del sapere”, concorda Massimo Bottini, presidente della sezione Valmarecchia di Italia Nostra, che recentemente ha effettuato un sopralluogo nella struttura. Bottini è stato autore, con Antonio Mencarelli e di Alessandro Bazzoffia, del libro “I giovani e i luoghi dell’istruzione, dello svago e dello sport nella cultura degli anni ’30 in Italia”. Il futuro della storica scuola di Poggio Berni è quindi un tema molto caro al professore.
“L’edificio – evidenzia –racconta un pezzo di storia della comunità bernese: qui i cittadini hanno imparato a leggere, scrivere”. Con una doverosa precisazione:“Gli edifici possono aggiornarsi e diventare altro”.Tuttavia non tutti: ci sono edifici che devono essere preservati e la scuola di Poggio Berni ha un valore culturale imprescindibile:“Una comunità si costruisce attorno all’istruzione. Per creare una comunità si deve partire dalla scuola e questo aspetto va valorizzato. E c’è bisogno di luoghi che hanno la storia dentro di sé: non sempre è necessario metterci dentro una mostra”.
L’avvocato Catrani, nel suo accorato appello su Facebook, ha evidenziato:“Lottiamo quindi tutti democraticamente per mantenere questo piccolo gioiello per come è nato, perpetuandone la sua funzione e destinazione pubblica e consegnandolo intatto alle future generazioni del territorio. Solo così si lascerà un’eredità: non costruendo appartamenti”.
In termini di eredità, Bottini ricorda la ratifica, da parte dell’Italia, della Convenzione di Faro.“Il principio base è il concetto di comunità patrimoniale: che cosa vale la pena di trasferire alle generazioni future? Il patrimonio è tanto vasto che gli eredi non possono magari conservarlo tutto. Facendo una metafora, è come un viaggio: che cosa vale la pena di trasportare? Poche cose, è la filosofia dello zaino”. Per la comunità di Poggio Torriana, la scuola di Poggio Berni ha un valore tale da non poter essere sacrificata futuri che prevedono la sua alienazione al privato.
Un valore che per il professore Alessandro Giovanardi, stimato storico dell’arte, non è solo identitario, ma anche architettonico: “Sono fermamente contrario alla demolizione di un luogo che certamente racconta identità, sentimenti e la storia del Comune di Poggio Torriana, ma è anche in sé pregevole: portatore di una qualità e di un valore. Ha un valore architettonico, estetico e non riguarda solo la storia del Comune, ma la storia dell’architettura italiana. Non è uno dei più fulgidi esempi, ma è una testimonianza di questa storia”.
Giovanardi spiega di essere molto sensibile al tema. “Mi sento ustionato“, dice, parlando del suo coinvolgimento, anche per quel che concerne la situazione di Rimini: “Oltre ai terribili bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, che distrussero il patrimonio artistico della città, c’è ancora una protervia nel distruggere edifici ad uso civile di grande rilevanza architettonica, che rappresentano un periodo in cui l’Italia ha lasciato una traccia nella storia dell’architettura”.

Scuola di Poggio Torriana, la replica del sindaco
Fino a qualche anno fa la struttura ospitava la scuola dell’infanzia, poi qualche anno fa è avvenuto il trasferimento nella nuova sede di via Santo Marino. Come ha sottolineato il sindaco Ronny Raggini, “L’edificio ha problemi di sismicità”.
Il primo cittadino tiene a precisare: “Non abbiamo urgenza di vendita, né di disporre concretamente la variazione di destinazione. Non è all’orizzonte”.La legislatura è al termine, per la successiva si vedrà. Il tema è destinato a entrare di prepotenza in campagna elettorale. “Il piano delle valorizzazioni e delle alienazioni è triennale, in sostanza facciamo un inventario dei nostri immobili. Ma come detto, non c’è all’orizzonte una variazione. E non abbiamo contatto con nessuno, né abbiamo avuto indicazioni di attestati di interesse. La questione sarà affrontata dalla prossima legislatura”.
Il sindaco evidenzia: “Abbiamo tanto patrimonio immobiliare, per mantenerlo e governarlo servono risorse. Si fa fatica ad arrivare dappertutto”.
L’ex consigliere di maggioranza Francesca Macchitella critica la giunta Raggini per “la mancanza di visione”.
La possibilità che l’immobile, in un futuro prossimo, sia messo all’asta, è una possibilità concreta. L’edificio peraltro si trova, come sottolinea Macchitella, in una“posizione eccezionale”, di fianco all’anfiteatro e di fronte al Municipio.
“Serve una visione a lungo periodo: il sindaco non può limitarsi a dire, per ora il privato non compra, il sindaco deve presidiare, deve far sì che quella struttura non si tocchi“.
In primo luogo, evidenzia, sono necessari fondi per il restauro. In secondo luogo c’è la questione della “funzione sociale“. L’idea suggerita è quella di trasformare la scuola in una Residenza per Anziani: “Poggio Torriana è un paese anziano. Non abbiamo una Rsa, ne abbiamo bisogno. E bisogna utilizzare quella struttura pensando a cosa possa servire al territorio, non solo di Poggio Torriana, ma a tutta la bassa Valmarecchia”.
L’idea probabilmente non troverà la condivisione degli intellettuali che in queste ore si stanno spendendo, con interventi social, per la tutela della struttura. Ma le due posizioni condividono un’idea di fondo, riassunta così da Macchitella: “La scuola è un bene che fa parte del patrimonio pubblico, non bisogna svenderlo al privato”.
ric. gia.