Scuola, firmato il nuovo contratto: aumenti medi di 150 euro per i docenti
Riguarda oltre 1,2 milioni di dipendenti pubblici. Per gli insegnanti incrementi fino a 185 euro al mese e arretrati fino a 2.000 euro. La Cgil non firma l’accordo
È stato rinnovato il contratto nazionale del comparto scuola per il triennio 2022-2024, dopo l’accordo raggiunto tra l’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) e i principali sindacati del settore, con l’eccezione della Cgil, che ha scelto di non sottoscrivere l’intesa.
L’accordo interessa 1 milione e 286mila lavoratori, di cui circa 850mila insegnanti, e prevede aumenti medi di 150 euro mensili per 13 mensilità, con punte fino a 185 euro per i docenti. Il nuovo contratto consentirà inoltre il versamento degli arretrati, che per gli insegnanti potranno raggiungere fino a 2.000 euro.
Il rinnovo rappresenta un passo significativo nel percorso di valorizzazione del personale scolastico, dopo anni di stasi contrattuale e in un contesto economico segnato dall’inflazione e dall’aumento del costo della vita.
Intanto, sul fronte politico ed economico, proseguono le audizioni in Senato sulla legge di bilancio. Oggi sono stati ascoltati i rappresentanti di Comuni, Province e Regioni, mentre domani sarà la volta del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
Durante l’evento “Selecting Italy”, lo stesso Giorgetti ha ribadito che “la spesa pubblica fuori controllo frena la fiducia”, sottolineando come “chi ha scelto l’Italia lo ha fatto per il valore della stabilità”, un messaggio che intende rassicurare i mercati e gli investitori in una fase di delicato equilibrio dei conti pubblici.
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