Sequestri ai tifosi dopo Campobasso - Rimini, la Curva Est: "Caso montato: erano bandiere e bottiglie"
La nota della Curva Est: "Tenuti in ostaggio nel parcheggio per tre ore dopo la partita"
Qualche giorno fa vi abbiamo dato notizia, a seguito di una comunicazione della Procura locale, su un sequestro effettuato a carico di tifosi del Rimini al termine della partita tra Campobasso e Rimini. Sulla vicenda intervengono i tifosi della Curva Est, che lamentano di essere stati tenuti "in ostaggio per ben 3 ore dopo la partita, sotto la pioggia". I tifosi biancorossi spiegano: "La partita è infatti finita alle 19.20 e ce ne siamo potuti andare solo alle 22.20. Motivo? Perquisizioni ai nostri mezzi ed identificazioni delle persone, il tutto ripetuto per due volte. Non bastano biglietti nominali da prendere entro il giorno precedente la partita, le telecamere, il pre filtraggio e i tornelli. Mai successa una cosa del genere in assenza di eventi connessi".
La Curva Est dà una motivazione della perquisizione: "Abbiamo poi appreso in settimana che tutto ciò era conseguenza del teorema della Questura di Ascoli secondo la quale ci saremmo poi recati a San Benedetto del Tronto. Se avessimo voluto ci saremmo andati comunque a San Benedetto, non è stato certo il sequestro di qualche bandiera, una bottiglia di Montenegro e un paio di caschi a farci desistere".
I tifosi riferiscono anche della definizione di "Arsenale" da parte della Questura, in riferimento al materiale sequestrato in un van dei tifosi (bandiere e bottiglie vuote, due caschi),
La Curva Est commenta: "Questo è solo la punta dell'iceberg di una gestione dell'ordine pubblico ormai totalmente incancrenita e degenerata, dove si sostiene un apparato vorace di denaro pubblico per vietare (anche preventivamente) tutto il possibile ai tifosi. Che senso ha giocare un derby senza entrambe le tifoserie? Più divertente fare una partita alla playstation. Chi si vanta del fatto che questa gestione dell'ordine pubblico avrebbe funzionato, semplicemente si sta vantando di distruggere il rapporto tra calcio, identità cittadina e cultura popolare. In questa emergenzialismo permanente e degenerativo, visto che essere tifoso è diventato illegale, l'ultras è diventato un terrorista. Una logica malata. Passare una serata intera per sequestrare qualche bandiera e bottiglia ancora non c'era capitato. A Campobasso sono stati chiamati pompieri e carroattrezzi per favorire l'apertura dei nostri mezzi. E non si pensi che questo abuso sia un fatto isolato, dove non ci sono grossi interessi i divieti pullulano per le partite più insensate, come un Ravenna-Rimini mercoledì alle 18.30. O come la prossima partita a Piancastagnaio? Abbiamo già avuto tre divieti di trasferta in questo inizio di stagione ed alla prima ci è stato riservato il trattamento speciale di cui sopra".
I tifosi chiamano in causa anche la politica: "La politica, dal sindaco in giù, non hanno mai espresso una parola a riguardo. Eppure ci ricordiamo quando lo stesso sindaco andò a Pesaro in una trasferta di basket vietata ai riminesi per sostenere la squadra nonostante il divieto (divieto contro il quale aveva energicamente protestato). Non tutte le squadre che rappresentano la città sono uguali evidentemente, forse una è più uguale di altre. È legittima questa iniquità di trattamento da parte di un sindaco che dovrebbe rappresentare tutta la città?".
Affondo finale per la Building: "Tutto ciò mentre il Rimini è ostaggio di chi vuole solo speculare, dopo aver venduto quasi tutta la squadra vittoriosa della Coppa Italia e avendo infarcita la nuova di contratti di volontariato, si pretende pure di giocare al rialzo sul prezzo di vendita".
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