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Sessant'anni di sacerdozio: Don Giancarlo sarà 'Santarcangiolese ad honorem'

Il Sindaco Sacchetti annuncia un riconoscimento ad hoc per l'amato parroco

A cura di Redazione
03 giugno 2025 17:08
Sessant'anni di sacerdozio: Don Giancarlo sarà 'Santarcangiolese ad honorem' -
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Un riconoscimento speciale e un momento a lui dedicato nei saluti di fine anno: lo ha annunciato il sindaco Filippo Sacchetti lunedì sera, dal pulpito della Collegiata, durante la festa per i 60 anni di sacerdozio di Don Giancarlo Del Bianco. Dopo aver spiegato che si era pensato alla cittadinanza onoraria — ma che il regolamento comunale non lo consente per chi è già residente — il primo cittadino ha rivelato l’intenzione di istituire un premio ad hoc. Ecco il testo integrale del discorso del sindaco:

Il discorso del sindaco:

«Nel congratularmi con Don Giancarlo Del Bianco per il prestigioso traguardo dei 60 anni di sacerdozio, e nel ringraziarlo per i quasi 25 anni di servizio alla nostra comunità, avrei voluto annunciare — prima di tutto a lui — l’intenzione dell’Amministrazione comunale di conferirgli la cittadinanza onoraria. Come spesso accade però, anche nelle cose più belle si incontra qualche ostacolo burocratico: in questo caso, il regolamento vigente vieta di assegnare la cittadinanza onoraria a chi è già residente.

Abbiamo quindi deciso di adottare una formula diversa, pensata appositamente per una figura come la sua: un riconoscimento simbolico che lo proclami “Santarcangiolese ad honorem”, da consegnare in un momento a lui dedicato durante i saluti istituzionali di fine anno. Fortunatamente, c’è ancora un po’ di tempo e troveremo il modo migliore per celebrarlo ufficialmente.

Non che Don Giancarlo non sia già, di fatto, un figlio della nostra città. Se non lo è per nascita, lo è certamente per scelta e per affetto. È uno di noi, e basta passare ogni tanto ai ‘Paletti’ per sentirlo parlare di calcio e della sua amata Inter per rendersene conto. Ma soprattutto lo è per come è riuscito a conquistare il cuore di tutti noi, diventando non solo parte, ma anche motore della nostra comunità, mettendosi fin da subito completamente al suo servizio.

Arrivato da Morciano nel 2001 per guidare la Parrocchia di San Michele Arcangelo, Don Giancarlo ha risposto prontamente all’appello del Vescovo, realizzando il sogno di un Centro Parrocchiale e trasformando il Teatrino della Collegiata in una sala polivalente. A lui si deve il ritorno in città della tradizione del Carnevale, che ha saputo rilanciare con entusiasmo, coinvolgendo frazioni e cittadini, riportando la gente in strada e creando un forte senso di comunità attraverso la preparazione di maschere, carri e addobbi.

Se dovessi definirlo in una frase, direi che Don Giancarlo è un parroco guidato dal cuore: un sacerdote che si commuove ai battesimi e ai funerali, che ride spesso, che sa mettersi al livello di tutti — qualunque esso sia — e che ha una naturale propensione per i rapporti umani semplici, preferendo le persone umili ai grandi intellettuali. Ha saputo valorizzare i primi, affidando loro incarichi e responsabilità, e ha il grande pregio di saper tirare fuori da ognuno il meglio che può dare.

Ha trovato immediatamente sintonia con Santarcangelo perché ne ha compreso profondamente i sentimenti e le tradizioni. Ha aperto la canonica alla città e la chiesa a tutti, vivendo la nostra comunità in ogni sua espressione. È diventato subito socio attivo della Pro Loco, partecipando alle cene e ai momenti conviviali.

Le sue passioni sono tante: oltre al Carnevale e alla fedele Inter, ama il Presepe Vivente, la bicicletta e le camminate, che fa spesso in montagna — dove si dice che pochi riescano a tenere il suo passo — ma anche sulla spiaggia e in mare. Nutre un vero amore per la Collegiata, che ha sempre voluto pulita, ordinata e addobbata con cura, affidandola alle mani esperte di ‘Renzino’. Recentemente ha anche donato 30.000 euro per i lavori di sistemazione in corso.

Ma non è solo per questo che vogliamo conferirgli il titolo di ‘Santarcangiolese ad honorem’. È per il legame profondo che ha instaurato con la nostra comunità e per la dedizione con cui, raggiunta l’età canonica dei 75 anni e lasciata la guida della parrocchia, ha scelto di restare tra noi, rifiutando il trasferimento alla Casa del Clero. Ha continuato a rendersi disponibile per le celebrazioni, le cresime, le messe del 25 aprile, i rosari e per portare conforto agli anziani e ai malati in ospedale.

Questo è il segno più grande di quanto sia legato alla nostra città e di quanto noi santarcangiolesi gli vogliamo bene. A 84 anni credo sia giunto il momento di accoglierlo ufficialmente in municipio per un meritato riconoscimento istituzionale. Ci vediamo a fine anno.»

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