Scuola Novafeltria: settimana corta, gruppo di genitori procede per vie legali
Novafeltria, settimana corta a scuola: i genitori motivano in una nota la decisione di ricorrere alle vie legali

Era stato preannunciato e nei giorni scorsi un gruppo di genitori degli alunni dell’Istituto Comprensivo Statale Angelo Battelli di Novafeltria si è rivolto allo studio legale Annicchiarico per impugnare le delibere assunte del Consiglio di Istituto, in merito all’introduzione della settimana cortaper scuole primarie e secondarie di primo grado.
Lo annunciano gli stessi genitori in una nota stampa.
Il primo punto, su cui verterà il ricorso, è relativo alle tempistiche dell’introduzione della settimana corta. “La norma– si legge nel comunicato – prevede che eventuali modifiche al piano formativo scolastico siano adottate entro l’ottobre dell’anno precedente. La delibera in questione invece è stata assunta nel luglio 2024 e pubblicata il 3 settembre 2024. Quindi la modifica dell’orario scolastico per l’anno 2024/2025 doveva essere adottata dal Consiglio di Istituto improrogabilmente entro e non oltre il mese di ottobre 2023, consentendo in questo modo alle famiglie interessate di valutare se iscrivere i figli presso altri Istituti con classi ad orari distribuiti su sei giorni a settimana”.
Inoltre, si aggiunge, “la decisione assunta ha tempi stretti che ha pesanti conseguenze sull’organizzazione familiare”.
Secondo i genitori, prosegue la nota, “l’istituto ha omesso di consultare adeguatamente e preventivamente il Comune di Novafeltria, responsabile della gestione del trasporto degli alunni e della sua adattabilità agli orari scolastici”.
I genitori parlano di “intempestività della decisione”che “non ha permesso al Comune di adeguare il servizio ai nuovi orari scolastici, omettendo di considerare le esigenze delle famiglie, le quali si trovano impossibilitate a raggiungere la scuola nel pomeriggio per ritirare i propri figli”.
Si evidenzia, da parte dei genitori, “la mancanza di coordinamento” tra scuola e comune. “Se l’istituto scolastico avesse adottato il nuovo orario entro il mese di ottobre 2023, come era obbligato per legge, non si sarebbero nella gestione del trasporto scolastico. verificati problemi logistici”.
Altre criticità rilevate dal gruppo di genitori “dissidenti”riguardano “la decisione di prevedere il rientro degli alunni della secondaria per due o tre pomeriggi a settimana, senza garantire un adeguato servizio di mensa, compromette gravemente anche il diritto alla salute dei minori” costringendoli “a consumare pasti frugali e non adeguatamente preparati, pregiudicando la loro nutrizione e benessere complessivo”; e la mancanza di “motivazione adeguata” da parte dell’organo consiliare dell’Istituto
“per giustificare la scelta di adottare il modello della settimana corta, nonostante le evidenti criticità relative all’adeguamento del servizio di trasporto scolastico e nonostante l’invito esplicito del Comune a rinviare tale decisione al fine di consentire una corretta organizzazione del trasporto”.
I genitori contrari alla settimana corta lamentano il mancato rispetto delle regole stabilite per il coinvolgimento delle famiglie nel processo decisionale, al momento di decidere sulla modifica dell’orario scolastico.
“Nel corso della seduta consiliare del 23 luglio 2024– scrivono i genitori contrari alla settimana corta –è stato riferito che la richiesta della settimana corta proveniva dal 65% delle famiglie. Tenuto conto dei dati diffusi in via ufficiosa e scomputando dal totale dei genitori, quelli degli alunni di terza media (per ovvie ragioni non interessati alla rilevazione), il dato delle richieste della settimana corta risulterebbe essere intorno al 46%”.
Le famiglie degli alunni contrarie alla settimana corta sollecitano quindi una nuova convocazione del Consiglio d’Istituto per “procedere alla revisione dell’orario scolastico“.
“Tale revisione– chiosano –dovrebbe mirare a confermare l’orario a tempo pieno dal lunedì al sabato mattina, come previsto nell’offerta formativa dell’anno scolastico precedente. In caso contrario si vedranno costrette a procedere per vie legali”.