Sindaco di Pennabilli difende generale Vannacci e il suo libro controverso
Il generale è stato recentemente destituito dal comando dell'Istituto Geografico Militare di Firenze

Il sindaco di Pennabilli, Mauro Giannini, è nuovamente al centro delle polemiche a causa delle sue dichiarazioni pubblicate sul suo profilo Facebook in difesa del generale Roberto Vannacci e del suo libro intitolato “Il Mondo al contrario”. Il generale Vannacci è stato recentemente destituito dal comando dell’Istituto Geografico Militare di Firenze in seguito alle critiche scaturite da alcune parti del suo libro, in cui si esprime fortemente contro omosessuali, ambientalisti, femministe e membri della comunità Lgbt.
Questo non è il primo caso in cui il sindaco Giannini attira l’attenzione dei media. In passato, è stato coinvolto in controversie per dichiarazioni riguardanti l’omosessualità e per un’ordinanza anti-immigrati che successivamente è stata modificata a seguito di un acceso consiglio comunale.
Il sindaco ha espresso il suo sostegno al generale Vannacci attraverso una serie di messaggi sui social. In uno di essi, ha chiesto al Ministro Crosetto di rispettare il pensiero del generale, definendolo un patriota e lodando la loro condivisione di valori. In un secondo post, il sindaco ha lamentato il presunto oltraggio arrecato alla divisa e all’onore delle Forze Armate, affermando che si tratta di una questione di libertà di pensiero.
Nel libro, Vannacci affronta argomenti controversi, tra cui la sua critica alla “dittatura delle minoranze” che egli ritiene dannosa e che includerebbe gruppi come gay, immigrati clandestini, femministe e marxisti. Nel testo, il generale attacca anche gli ambientalisti, sostenendo che i cambiamenti climatici siano sempre stati presenti, e fa osservazioni contro la celebre giocatrice di pallavolo Paola Egonu, definendone i tratti come non rappresentativi dell’italianità. Inoltre, il libro contiene prese di posizione contro gli omosessuali, da lui etichettati come “non normali”, e rivendica il diritto di nutrire sentimenti di odio.