Sopravvissuto al tempo, ma inaspettato: il fascino senza pari del Villino Ruggeri a Pesaro e le curiosità

Villino Ruggeri a Pesaro: gioiello Liberty affacciato sul mare, tra decori floreali, vetri originali e curiosità da non perdere.

A cura di Redazione
30 luglio 2025 18:00
Sopravvissuto al tempo, ma inaspettato: il fascino senza pari del Villino Ruggeri a Pesaro e le curiosità - Foto: lartnouveauenfrance/Wikipedia
Foto: lartnouveauenfrance/Wikipedia
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Il Villino Ruggeri, realizzato tra il 1902 e il 1907 dall’architetto urbinate Giuseppe Brega, sorge in Piazzale della Libertà a Pesaro, proprio sul lungomare. Commissionato dal farmacista e industriale Oreste Ruggeri, l’edificio è un acclamato esempio di Liberty italiano, in stile Gesamtkunstwerk perché progettato nei minimi dettagli, dagli infissi alle stoviglie. Il villino è costituito da tre piani decorati con rilievi di alghe, conchiglie, fiori e gigli marini, realizzati in cemento e stucco, e una colorazione originale che alternava tonalità verdi e bianche.

Un capolavoro liberty affacciato sull’Adriatico

Il Villino Ruggeri fu concepito come residenza marittima destinata a stupire. Nella facciata frontale, il balcone decorato con rilievi marini lascia senza fiato, mentre i portoni in bronzo orgogliosamente decorati portavano in bassorilievo i volti dei membri della famiglia Ruggeri. Sul retro, un tempo si trovavano una serra in vetro, un gazebo in ferro e una fontana con grandi aragoste in cemento, un richiamo esotico alle aurore liberty. Gli interni, almeno quelli al secondo piano, ancora conservano mobilio originale, decorazioni su pareti e soffitti, maniglie, lampadari e porte: ogni spazio riprende i temi floreali, con stanze denominate “dei girasoli”, “dei glicini” e “dei narcisi”.

Storia, tutela e curiosità finale

Sottoposto a vincolo monumentale nel 1962, il villino è oggi proprietà privata e non è visitabile all’interno, ma resta uno dei pochi edifici Liberty autentici sulla riviera adriatica. Durante la Seconda Guerra Mondiale subì danni importanti che causarono la distruzione della serra, del gazebo e delle inferriate decorative. Nel 2024 è al centro di un progetto di valorizzazione temporanea, con visite guidate fotografiche e mostre estive all’aperto, a cura del Comune e di associazioni culturali locali.

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