Spiagge, il grido dei balneari dal Ttg Rimini: "Basta attaccarci, non siamo lobby"

"Chiediamo solo regole chiare e certe, e il giusto riconoscimento del valore aziendale al momento delle aste", spiega la Fiba Confesercenti

A cura di Riccardo Giannini Redazione
09 ottobre 2025 17:54
Spiagge, il grido dei balneari dal Ttg Rimini: "Basta attaccarci, non siamo lobby" - Ombrellone REPERTORIO
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"I balneari non sono una lobby, come qualcuno continua a sostenere, ma una comunità di piccoli e piccolissimi imprenditori che vivono del proprio lavoro, spesso con la famiglia intera impegnata nella gestione dell'attività". Così Maurizio Rustignoli, presidente nazionale di Fiba Confesercenti, ospite del Ttg Travel Experience a Rimini Fiera. "I balneari sono imprese radicate nei territori, che hanno contribuito in modo decisivo alla crescita del turismo costiero e dell'economia locale, garantendo nel tempo qualità, sicurezza e servizi ai cittadini e ai turisti", ha aggiunto, esprimendo plauso per quanto espresso dal Ministro Salvini in rappresentanza del Governo: la modifica dell'art. 49 del Codice della Navigazione, che permetterà gli indennizzi agli imprenditori balneari, una volta persa la concessione demaniale. "Una misura di assoluto buon senso e di corretto inquadramento della materia - ha riferito Rustignoli - e un passo determinato e coraggioso, frutto di una visione chiara e di una volontà politica volta a restituire equilibrio, certezza e coerenza normativa a un settore strategico per il Paese".

"Chi si oppone a riforme di questo genere dimostra di avere obiettivi diversi dalla tutela dell'interesse nazionale e dal rafforzamento del sistema Paese", ha aggiunto il presidente Fiba. Sugli indennizzi: "Le imprese balneari hanno investito per decenni in strutture, manutenzione e servizi, creando occupazione e valore. Chiedono solo regole chiare e certe, e il giusto riconoscimento del valore aziendale al momento delle evidenze pubbliche, così come previsto dal principio dell'indennizzo. È un tema di equità e di rispetto per chi lavora, non di rendita o di favori".

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