Spid a rischio gratuità da luglio: l’allarme del Codacons
Senza lo sblocco dei 40 milioni previsti dal decreto 2023, l’identità digitale potrebbe diventare a pagamento

Il sistema di identità digitale SPID potrebbe non essere più gratuito per i cittadini a partire da luglio 2025. A lanciare l’allarme è il Codacons, che in una nota denuncia il mancato sblocco dei 40 milioni di euro previsti da un decreto del 2023 e destinati agli operatori che forniscono il servizio.
Secondo l’associazione dei consumatori, la mancata erogazione dei fondi pubblici metterebbe a rischio la sostenibilità economica del servizio, aprendo la strada all’introduzione di tariffe a carico degli utenti. "La situazione che si sta delineando appare gravemente lesiva dei diritti dei consumatori – afferma il Codacons – i quali negli ultimi anni sono stati incentivati a dotarsi di un’identità digitale per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione. Ora rischiano di dover sostenere costi aggiuntivi, in netto contrasto con le politiche di digitalizzazione promosse dallo Stato".
L’associazione annuncia inoltre la possibilità di azioni risarcitorie nel caso in cui venisse meno la gratuità dello Spid, sottolineando come eventuali nuovi oneri rappresenterebbero un danno economico per milioni di cittadini.
Al momento non sono arrivate conferme ufficiali da parte del Governo o dell’Agenzia per l’Italia Digitale, ma l’allarme lanciato dal Codacons riaccende il dibattito sul futuro del sistema Spid e sulla necessità di garantire l’accesso equo e gratuito ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione.