Un 31enne riminese è stato assolto, perché il fatto non sussiste, dall’accusa di maltrattamenti in famiglia, al termine del processo di primo grado. Difeso dall’avvocato Andrea Cappelli, era stato denunciato nel giugno 2019 dalla ex fidanzata convivente, una 29enne riminese.
I rapporti tra i due, genitori di un figlio di minore età, si erano deteriorati, tanto da vivere sotto lo stesso tetto da separati in casa, avviando anche la procedura per l’affidamento del figlio.
La conflittualità tra la coppia sfociava in litigi che spesso terminavano con l’arrivo dei Carabinieri, anche se il 31enne, davanti al giudice, si è difeso sostenendo che fosse anche lui l’autore delle
telefonate: un modo per far sì che le forze dell’ordine potessero appurare che non fosse successo niente.
Una sera però la 29enne chiamò le forze dell’ordine, lamentando di essere stata spinta volontariamente dall’oramai ex fidanzato e di essere caduta, per colpa di quella spinta, dalle scale. In un primo momento rifiutò di essere trasportata in ospedale, ma il giorno dopo si presentò in pronto soccorso, si sottopose a visite e fu dimessa con prognosi di una ventina di giorni.
Presentando denuncia, la ragazza spiegò di essere stata oggetto di offese e di essere stata in più di un’occasione svilita dalle parole del 31enne. Partì dunque l’indagine per il reato di maltrattamenti in famiglia, sfociate nel processo di primo grado terminato oggi (mercoledì 12 luglio) con l’assoluzione dell’imputato.