Strage alla festa di Hanukkah sulla spiaggia di Sydney
Dodici morti a Bondi Beach, tra le vittime anche un rabbino. Le autorità: “Atto terroristico contro la comunità ebraica”
Una festa di Hanukkah si è trasformata in una tragedia sulla spiaggia di Bondi Beach, a Sydney, dove un attacco definito dalle autorità come atto terroristico ha provocato almeno 12 morti e decine di feriti. Tra le vittime figura anche un rabbino. Feriti anche un bambino e due agenti di polizia intervenuti sul posto.
Secondo quanto riferito dalle forze di sicurezza, gli aggressori hanno utilizzato armi lunghe, un veicolo e ordigni artigianali. Uno degli attentatori è stato ucciso durante l’operazione di risposta, mentre un altro uomo è stato arrestato nel quartiere di residenza di uno dei sospetti. Le fonti dell’intelligence hanno confermato che uno degli aggressori era già noto alle autorità.
Il bilancio avrebbe potuto essere ancora più grave senza il gesto di un fruttivendolo, definito un eroe dai testimoni, che è riuscito a disarmare uno dei killer, contribuendo a fermare l’attacco.
I sopravvissuti raccontano momenti di panico assoluto. “All’inizio sembravano fuochi d’artificio”, ha riferito un testimone. Poi la scena si è trasformata in una fuga disperata di centinaia di persone, nel timore di nuovi colpi. Molti hanno parlato di un ritorno dell’incubo del 7 ottobre, evocando precedenti attacchi contro obiettivi ebraici.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha duramente criticato l’Australia, accusandola di aver “gettato benzina sul fuoco dell’antisemitismo” con il recente riconoscimento dello Stato di Palestina, collegando il clima politico internazionale all’attacco di Sydney.
Le indagini sono in corso, mentre la città resta sotto shock e la comunità ebraica è in lutto per una delle pagine più drammatiche della sua storia recente in Australia.
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