Strage di Suviana: recuperata una seconda 'scatola nera'
Sistema 'Scada' dell'altro gruppo consegnato agli inquirenti


La seconda ‘scatola nera’ della centrale idroelettrica di Bargi, sul bacino di Suviana nel Bolognese, è stata recuperata e consegnata agli inquirenti una settimana dopo l’incidente che ha causato la morte di 7 operai. Estratto dai piani sotterranei, il dispositivo Scada del gruppo uno, già collaudato, potrebbe aiutare a comprendere le cause dell’esplosione nel secondo gruppo di produzione, avvenuta durante il collaudo martedì scorso. La seconda scatola nera è stata rinvenuta a livello -6 e sarà analizzata dagli specialisti del pool investigativo insieme alla prima, già in possesso della Procura.
Il disastro avvenuto alla centrale idroelettrica di Bargi ha provocato il dolore e il raccoglimento nella comunità locale, con i primi funerali delle vittime celebrati ieri 16 aprile. L’inchiesta per individuare le cause e i responsabili è in corso, mentre a Suviana si cerca di svuotare la centrale sommersa dal lago, che sta inghiottendo sempre più terreno. Tre lavoratori lottano ancora per la vita.
Tra le vittime, Vincenzo Franchina, 35 anni, viene ricordato come un giovane affabile e gentile, con un forte legame familiare. I suoi funerali si sono tenuti a Sinagra (Messina), il suo paese di origine. Mario Pisani, 73 anni, è stato salutato a San Marzano di San Giuseppe in provincia di Taranto, dove è stato ricordato come una persona rispettata, nonno di cinque nipoti. I funerali delle altre cinque vittime si svolgeranno nei prossimi giorni.