Svolta nel delitto Mattarella: “Ex prefetto depistò le indagini”

Ai domiciliari Filippo Piritore, ex dirigente della Squadra Mobile di Palermo. Avrebbe mentito sul guanto trovato nell’auto dei killer

A cura di Glauco Valentini Redazione
24 ottobre 2025 15:49
Svolta nel delitto Mattarella: “Ex prefetto depistò le indagini” - © Ansa
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Svolta nelle indagini sull’omicidio di Piersanti Mattarella, allora presidente della Regione Sicilia, assassinato il 6 gennaio 1980 a Palermo.
Filippo Piritore, ex dirigente della Squadra Mobile di Palermo ed oggi prefetto in quiescenza, è stato posto agli arresti domiciliari con l’accusa di depistaggio. Secondo la Procura di Palermo, avrebbe mentito su un reperto chiave, un guanto rinvenuto all’interno della Fiat 127 usata dai killer per fuggire dopo l’agguato.

Gli inquirenti sostengono che quel guanto non venne mai repertato né sequestrato, nonostante la sua potenziale importanza ai fini investigativi. “Le indagini furono gravemente inquinate e compromesse da appartenenti alle istituzioni”, si legge nell’atto d’accusa firmato dai magistrati.

Nelle carte dell’inchiesta compare anche il nome di Bruno Contrada, ex numero due del Sisde, già condannato in passato per concorso esterno in associazione mafiosa.

L’omicidio di Piersanti Mattarella, fratello dell’attuale Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, resta uno degli episodi più oscuri della storia italiana. L’ipotesi di un depistaggio interno alle istituzioni aggiunge oggi un nuovo e inquietante capitolo a una vicenda che da oltre quarant’anni attende piena verità e giustizia.

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