Telefonata Trump-Putin, "Non ci sarà pace immediata"
Il presidente russo annuncia: "Risponderemo agli attacchi a Mosca"

L'ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato di aver avuto una lunga conversazione telefonica con Vladimir Putin, durata circa un'ora e un quarto. Al centro del colloquio, la situazione in Ucraina, che sembra allontanarsi da una possibile tregua. "Non ci sarà pace immediata", ha dichiarato Trump, aggiungendo che il leader del Cremlino ha espresso con fermezza l’intenzione di rispondere al recente attacco ucraino agli aeroporti militari russi.
Il clima tra Russia e Paesi occidentali si fa sempre più teso. Secondo Mosca, dietro alcuni degli attacchi contro il territorio russo vi sarebbe un coinvolgimento diretto o indiretto di Stati della NATO. Putin ha inoltre respinto la proposta di colloqui diretti con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, accusando Kiev di "trasformarsi in un’organizzazione terroristica".
Dal canto suo, Zelensky ha chiuso ogni spiraglio a nuovi negoziati: "Non servono a nulla – ha dichiarato – servono solo a Putin per guadagnare tempo e prolungare la guerra".
Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno lanciato un avvertimento alla NATO, sottolineando la necessità di prepararsi a possibili mosse strategiche da parte di Mosca. Washington ha indicato come imprescindibile un aumento della spesa militare da parte dei Paesi membri, fissando come obiettivo il 5% del PIL.
L’Unione Europea, in coordinamento con gli Stati Uniti, si avvia verso l’introduzione di nuove e più pesanti sanzioni economiche contro la Russia. Tuttavia, emergono frizioni all'interno della coalizione occidentale: Pete Hegseth, figura vicina all’ala conservatrice americana, ha disertato la riunione del gruppo di contatto, sollevando dubbi sull’unità d’intenti.
Sul fronte mediorientale, Londra valuta l’introduzione di sanzioni mirate contro Israele, in coordinamento con altri alleati, per la gestione del conflitto a Gaza. Gli Stati Uniti, tuttavia, hanno annunciato il veto alla risoluzione delle Nazioni Unite che condannava l'azione militare israeliana, mantenendo una linea di pieno appoggio a Tel Aviv.