"This is Bologna": al Tiberio di Rimini film in 10 episodi per raccontare la città
Martedì 7 maggio alle 17, 18.30 e 21. In serata presenti anche gli autori

Al Cinema Tiberio di Rimini martedì 7 maggio alle ore 17, 18.30 e 21 (biglietti interi € 7, ridotti € 6, ridotti Tiberio Club € 5) per la rassegna DOC in Tour promossa da FICE Emilia-Romagna, è in programma il documentario This is Bologna, scritto, diretto, ripreso, animato e montato da Opificio Ciclope con la voce narrante di Olga Durano. Alla proiezione delle ore 21 saranno presenti in sala gli autori per presentare il film e dialogare con il pubblico.
This is Bologna è un film in dieci episodi, di lunghezza variabile, scritto e prodotto dal marchio collettivo Opificio Ciclope, in collaborazione con Bofilm e con il sostegno della Film Commission della Regione Emilia-Romagna. O, volendo, This is Bologna è un racconto in dieci capitoli, un Mondo Movie a chilometro zero, un decamerone in salsa felsinea.
La protagonista è Bologna, una città che sta cambiando e che viene raccontata attraverso i ritratti di personaggi un po’ nerd, freak, ossessionati, prossimi a scomparire, mentre altri ne compaiono all’orizzonte. C’è l’italocanadese che si riscopre archeologa scavando una cantina in via Fondazza, i barbieri ottuagenari, trendsetter negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, quando le chiome si scolpivano a colpi di rasoio, i frequentatori del Cinema Excelsior, uno degli ultimi a luci rosse, coi loro rituali, le loro manie, il loro organizzarsi la platea; c’è il Lupin dei borseggiatori all’assalto dei trenini turistici e il prestidigitatore Mr Shadow, con gli altri radioamatori alla conquista dell’etere; ci sono gli eredi del pallone col bracciale, celebrato fino al 1946 nell’arena popolare dello Sferisterio, i fanatici del vhs, cinedipendenti radunati attorno alla mecca del video noleggio; c’è la tribù che abita il villaggio nel roveto dei Prati di Caprara, gli irriducibili del punk al bancone del Freakout club, gli insonni viaggiatori della linea notturna 61.
Con loro curiosiamo ai margini della città, lontano dai luoghi più celebrati e dai fatti storici noti e acclarati, raccogliendo ritratti di aspetti minori della città prossimi a scomparire, quel che stiamo osservando per l’ultima volta senza saperlo, microstorie che oscillano dal documento storico al ricordo intimo, dalla ricostruzione al mito, dalla curiosità alla clamorosa balla.