Torre medievale che domina la valle emiliana: il guardiano dei secoli che cela un inganno
La Torre dell’Orologio di Brisighella, con il suo quadrante a sei ore, custodisce un mistero che sorprende chi la osserva ancora oggi.

La Torre dell’Orologio di Brisighella, imponente sulla cresta dello sperone gessoso che domina il borgo, non è soltanto un monumento medievale: è un simbolo di tenacia e mistero, un punto di riferimento che nei secoli ha guidato contadini, viandanti e pellegrini. Ma dietro il suo quadrante si nasconde un segreto che ancora oggi incuriosisce chi lo osserva con attenzione.
Una torre medievale che domina la valle
La costruzione originale risale al 1290, quando Brisighella, strategico baluardo tra la Romagna e la Toscana, sentì la necessità di erigere una torre di avvistamento per proteggere la valle del Lamone. La torre si ergeva come un occhio vigile contro invasioni e saccheggi, collegata visivamente con altre fortificazioni della zona. Nei secoli subì rimaneggiamenti, crolli e restauri, fino a diventare nel Quattrocento un vero e proprio simbolo civico per la comunità.
Distrutta parzialmente da terremoti e guerre, fu ricostruita nel 1850, assumendo l’aspetto che ancora oggi ammiriamo. La sua posizione panoramica regala una vista mozzafiato sull’intero borgo medievale, celebre anche per la suggestiva Via degli Asini e la Rocca Manfrediana, completando un trittico architettonico che ha reso Brisighella uno dei borghi più belli d’Italia.
Il mistero del quadrante a sei ore
Il dettaglio che sorprende i visitatori è il quadrante dell’orologio, che non segna le consuete dodici ore, bensì solo sei. Una scelta che risale all’Ottocento, quando l’orologio venne installato e si decise di adottare una scansione diversa del tempo. Ogni giro di lancetta corrispondeva a un quarto di giornata, rendendo più immediata la lettura per contadini e lavoratori dei campi, meno avvezzi a interpretare il ciclo delle dodici ore.
Questa particolarità, oggi rarissima, trasforma la Torre dell’Orologio in un monumento unico. Non è soltanto un testimone della storia, ma anche un esempio concreto di come le esigenze della vita quotidiana abbiano plasmato l’architettura e perfino il modo di misurare il tempo.