Ucciso dalla ruspa: inizia il processo per la morte di Roberto Sancisi
Patteggiamenti per l’operaio e il capocantiere, a giudizio i vertici della ditta Cbr e il coordinatore della sicurezza. I familiari già risarciti con 265mila euro

È iniziato il processo per la morte di Roberto Sancisi, 78enne di Santarcangelo, trafitto da una griglia metallica trasportata da un escavatore il 24 ottobre 2022 in via Euterpe, a Rimini. A giudizio ci sono il presidente della ditta Cbr, assistito dagli avvocati Gilberto Gianni e Massimo Bianchi, il coordinatore della sicurezza difeso dall’avvocato Ercole Conforti, e un tecnico di cantiere rappresentato da Massimiliano Cornacchia. Anche la stessa Cbr è coinvolta come ente, rappresentata dal legale Massimo Cerbari.
L’operaio alla guida dell’escavatore e il capocantiere, entrambi accusati di omicidio colposo, hanno patteggiato pene sospese: rispettivamente 1 anno e 4 mesi (difesi da Gianni e Cornacchia) e 1 anno, 2 mesi e 10 giorni (difeso da Cornacchia). I familiari della vittima, assistiti dall’avvocato Umberto De Gregorio, sono stati già risarciti con 265mila euro dall’assicurazione Generali.
Durante l’udienza sono state fissate le audizioni dei testimoni e presentate le richieste di prova da parte del Pm. Gli imputati puntano a dimostrare la loro totale estraneità, attribuendo la responsabilità all’errore operativo del personale in cantiere.