Ue, no indennizzi per le spiagge. Salvini furioso: "Con due guerre, si preoccupano di licenziare i balneari"
Concessioni balneari, la Commissione Europea non vuole il riconoscimento degli indennizzi. Salvini: "Noi andiamo avanti"


Al Ttg di Rimini si parla degli indennizzi ai balneari, che secondo gli ultimi orientamenti della Commissione Europea non dovranno essere garantiti. In merito il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha parlato di una "letteraccia inviata dalla Commissione in cui si dice che chi ha lavorato per 30 anni non va indennizzato neanche con un centesimo". Il Governo invece andrà avanti: "Riconosceremo a chi non vorrà continuare a fare il mestiere di balneare un indennizzo per tutti gli investimenti fatti e non ammortizzati a carico del subentrante e vediamo chi avrà la testa più dura e chi sarà più cocciuto". E ha aggiunto: "Se serve cambieremo anche il codice della navigazione per permettere che ci siano delle gare regolari, ma che ci sia attenzione soprattutto per le piccole imprese che faticano su quelle spiagge da tanti anni, un adeguamento del canone sugli stessi balneari a metterlo a disposizione. Però non ci può essere il monopolio, non ci può essere la grande impresa o la grande cooperativa che prende 10, 15, 20 spiagge e poi fa un monopolio sui prezzi e sui servizi". Nel suo stile, Salvini lancia un'altra frecciata alle istituzioni europee: "La Commissione Europea con due guerre in corso si preoccupa di licenziare i balneari".
Sul piede di guerra anche le associazioni degli imprenditori balneari: "È inaccettabile che tutte le aziende italiane abbiano un valore anche economico tranne quelle balneari. Inconcepibile una confisca senza indennizzo come pare essere nei desiderata di alcuni burocrati europei", attacca Antonio Capacchione, presidente nazionale del Silb. "È interesse non solo del nostro Paese ma dell'Unione salvaguardare quanto abbiamo creato in due secoli di storia ed evitare che sia distrutto dalla miopia di certi burocrati europei", ha aggiunto.