Un amore che ha attraversato i secoli: Palazzo Tozzoni e il mistero che ha conquistato Imola
Scopri Palazzo Tozzoni di Imola: residenza barocca perfetta, specchi ingannevoli e manichino d’amore!

Palazzo Tozzoni, in pieno centro storico di Imola, è una dimora nobiliare del XVIII secolo, straordinariamente intatta. Costruito tra il 1726 e il 1738 su progetto di Domenico Trifogli, con scalone in stucco e statue di Janssens, conserva arredi originali, suppellettili, quadri, libri, persino fotografie ottocentesche e un manichino a grandezza naturale ‒ un tributo d’amore unico nella memoria familiare. Dalla famiglia Tozzoni è passato al Comune nel 1978 e dal 1981 ospita un percorso museale che racconta cinque secoli di storia privata».
Un salone scultoreo e labirinti specchianti
Se accedi all’interno, ti accoglie uno scalone monumentale decorato in stucco, illuminato da ampie finestre, che conduce a un salone d’onore integrato nel barocco bolognese, con affreschi e boiserie. Il cortile interno conserva una fontana settecentesca, di recente restaurata dal FAI. Tra gli ambienti più affascinanti c’è la stanza dell’alcova, dove uno specchio nascondeva una porta segreta: stratagemma per ampliare lo spazio visivamente.
La “porticina” e il riflesso ingannevole fanno parte di una collezione di curiosità architettoniche che vanno dalle cucine ottocentesche alla raffinata biblioteca voluta da Giorgio Barbato Tozzoni, piena di volumi antichi.
Amore, manichini e custodi del passato
Una delle storie più commoventi del palazzo è quella di Giorgio Barbato Tozzoni (1781‑1873), che commissionò un manichino a grandezza naturale raffigurante la moglie Orsola Bandini dopo la sua morte, mantenendolo per cinquant’anni nella loro camera. L’oggetto, restaurato nel 2016, è oggi custode di un amore impossibile e triste.
Tra gli ospiti illustri, si contano Carlo Emanuele III nel 1742, Vittorio Emanuele III nel 1908 e persino Papa Benedetto XIV nell’appartamento del Barocchetto. Oggi Palazzo Tozzoni ospita iniziative culturali come “Domenica a Palazzo”, incontri su bon ton e rituali storici, offerti gratuitamente dalla direzione museale.