Un angolo di Riccione che pochi conoscono: la storia incredibile del Palazzo del Turismo

Scopri a Riccione il Palazzo del Turismo, capolavoro razionalista del ’38 con fontana storica e curiosità che svela legami con Mussolini.

A cura di Redazione
28 luglio 2025 10:00
Un angolo di Riccione che pochi conoscono: la storia incredibile del Palazzo del Turismo - Foto: Matrixmorbidoso/Wikipedia
Foto: Matrixmorbidoso/Wikipedia
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Il Palazzo del Turismo di Riccione è considerato uno dei più rappresentativi esempi di architettura razionalista sul versante adriatico dell’Emilia Romagna, nonché il primo edificio italiano dedicato espressamente alla promozione turistica. Fu progettato nel 1938 dall’ingegnere Gogliardo Ossani, già autore di importanti interventi pubblici tra Rimini e Forlì, e costruito in appena un anno con l’impiego di materiali nobili come la pietrina di travertino, in linea con la sobrietà e l’imponenza dello stile razionalista. 

Il Palazzo sorse in Piazzale Ceccarini, fulcro pedonale e mondano della città, in un punto strategico tra la stazione ferroviaria, Viale Ceccarini e il lungomare, diventando subito simbolo della nuova Riccione turistica voluta dal regime. La struttura, ampia e modulare, includeva saloni per congressi, sale espositive, una sala stampa, uffici turistici, foyer e spazi per eventi culturali. In quegli anni, Riccione fu tra le prime città italiane a puntare sul turismo come vera e propria industria, e il Palazzo ne fu motore ideologico e operativo

Fin dalla sua apertura, ospitò manifestazioni di richiamo nazionale, tra cui le prime edizioni del “Premio Riccione per il Teatro” (fondato nel 1947), convegni dedicati all’urbanistica, saloni di artigianato, mostre fotografiche e fiere filateliche, numismatiche e hobbistiche che proseguirono fino agli anni ’90.

Una facciata che parla di modernità e mare

La facciata principale del Palazzo, rigorosa e simmetrica, è un esempio puro di minimalismo razionalista, con linee nette, aperture ampie e pochi elementi decorativi. L’intervento fu firmato da Ossani con la collaborazione dell’architetto Carlo Piccioni, che curò i dettagli distributivi interni. L’insieme fu pensato per dialogare con il mare: le grandi vetrate della sala congressi affacciavano idealmente sull’Adriatico, mentre il gioco di pieni e vuoti rifletteva la luce estiva e conferiva leggerezza al volume squadrato. 

Nel 1935, prima della costruzione dell’edificio, l’area era già oggetto di una riqualificazione: l’architetto e paesaggista Augusto Cicchetti progettò un giardino pubblico geometrico ispirato ai canoni rinascimentali italiani, con vialetti incrociati, aiuole simmetriche e una piazza centrale pensata come foro civico all’aperto. Questo spazio fu poi inglobato nel progetto del Palazzo, diventando il suo naturale prolungamento urbano

Negli anni ’80 il complesso fu oggetto di importanti lavori interni, con l’ampliamento della zona conferenze, l’introduzione di impianti moderni e la riorganizzazione dei percorsi espositivi. Tuttavia, l’aspetto esterno è rimasto pressoché immutato, preservando l’integrità del disegno razionalista originale. Ancora oggi la struttura ospita uffici turistici, eventi culturali e attività legate alla promozione territoriale.

La fontana del nuotatore e i retroscena storici

Nel 1958, vent’anni dopo l’inaugurazione del Palazzo, fu posizionata sul fronte mare la celebre Fontana del Nuotatore, realizzata dallo scultore milanese Remo Brioschi in collaborazione con l’architetto Elio Monesi. L’opera raffigura un giovane atleta in bronzo nell’atto di tuffarsi, sorretto da una vasca monumentale rivestita a mosaico, da cui si alzano getti d’acqua semicircolari. 

La fontana fu concepita come tributo allo sport e al dinamismo fisico, in perfetta sintonia con la vocazione balneare, dinamica e moderna di Riccione. Nelle estati degli anni Sessanta e Settanta fu spesso sfondo di manifestazioni notturne, esibizioni musicali e sfilate di moda, diventando uno dei simboli più fotografati della città. Tuttora, durante la stagione estiva, viene illuminata scenograficamente con led a colori cangianti, accompagnando spettacoli e performance open-air.

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