Un atto d'amore che ha sconvolto una città: il salto degli amanti e la leggenda delle Cascate del Bucamante

Scopri le suggestive Cascate del Bucamante: quattro salti d’acqua, boschi ombrosi e la tragica leggenda di Odina e Titiro!

A cura di Redazione
14 agosto 2025 10:00
Un atto d'amore che ha sconvolto una città: il salto degli amanti e la leggenda delle Cascate del Bucamante - Foto: Sxwiki/Wikipedia
Foto: Sxwiki/Wikipedia
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Le Cascate del Bucamante sono uno dei tesori naturalistici più affascinanti dell’Appennino modenese, situate nella frazione di Granarolo, nel territorio di Serramazzoni, nei pressi del Monte Corazzano. Il loro nome – evocativo e misterioso – richiama immediatamente una storia tragica d’amore, ma dietro al romanticismo si cela un sito di grande interesse geologico, botanico e paesaggistico. Le cascate si originano dal Rio Bucamante, che scende lungo rocce sedimentarie formate da flysch di Monte Cassio e travertini recenti, con strati calcarei, scisti e arenarie che testimoniano milioni di anni di evoluzione tettonica. L'acqua ha inciso un piccolo canyon naturale, formando una sequenza di quattro salti d’acqua su dislivelli ripidi, coperti da muschi, alghe verdi e concrezioni rocciose.

Un’enclave rocciosa tra storia e botanica

L’ambiente che circonda le cascate è dominato da boschi misti di latifoglie, con carpini neri, aceri montani, cerri e, soprattutto, un rigoglioso sottobosco di felci, edere rampicanti, orchidee spontanee e peonie selvatiche. La zona è anche un hotspot botanico per piante igrofile e licheni epilitici, grazie al microclima fresco e umido che si mantiene anche in estate. Alcune delle vasche naturali che si formano alla base delle cascate – le cosiddette “travertine” – sono ricoperte da stalattiti calcaree, che continuano a crescere lentamente grazie all’azione dell’acqua.

La più celebre tra le cascate è chiamata “La Muschiosa”, poiché interamente tappezzata da muschio fitto che brilla alla luce nelle giornate limpide. Il percorso escursionistico è suddiviso in due sentieri principali, denominati "Odina" e "Titiro", in onore dei due protagonisti della leggenda. I sentieri sono brevi (circa 2 km l’uno), poco impegnativi e adatti anche a famiglie con bambini o camminatori alle prime armi. Durante la primavera e l’autunno, il sito diventa meta di escursionismo e fotografia naturalistica, particolarmente amata per il foliage e la luce soffusa filtrata dalle chiome.

La leggenda struggente della Buca degli Amanti

Secondo una leggenda popolare tramandata per generazioni, il nome “Bucamante” deriverebbe da una tragica storia d’amore: Odina, una giovane nobile del Castello di Monfestino, e Titiro, un pastore del luogo, si innamorarono contro il volere delle famiglie. Scoperti e separati, i due innamorati si diedero appuntamento al torrente per fuggire insieme. Ma furono inseguiti dagli armigeri della casata, e, braccati e senza via d’uscita, si gettarono abbracciati nel salto più alto della cascata, decidendo di morire insieme piuttosto che vivere divisi. La tradizione vuole che l’eco dell’acqua, in alcuni giorni, ripeta i loro nomi tra le rocce.

I sentieri che portano al sito sono intitolati ai due protagonisti e rendono l’escursione non solo paesaggistica, ma anche emotiva. Oggi, molte coppie scelgono il sito per promesse romantiche, servizi fotografici prematrimoniali o semplicemente per vivere un angolo di natura intriso di poesia.

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