Un baluardo strategico: il fortilizio che dominava la Romagna e il tesoro archeologico nascosto
A Monte Poggiolo, vicino Forlì, la rocca malatestiana rivela panorami e resti paleolitici unici nell’Emilia Romagna.

Un baluardo strategico tra Forlì e Faenza
La Rocca di Monte Poggiolo, situata nel comune di Forlì (FC), sorge su un colle che domina la valle del Montone e controlla un’ampia porzione della pianura romagnola. Costruita nel 1471 dai Fiorentini su progetto di Giuliano da Maiano, la rocca aveva lo scopo di presidiare il confine tra i territori di Forlì e quelli di Firenze durante le continue contese territoriali del XV secolo. La pianta a forma di rombo irregolare e le quattro torri angolari la rendono un raro esempio di architettura militare pre-rinascimentale nella regione.
La posizione, a oltre 200 metri di quota, offriva una vista strategica che permetteva di segnalare movimenti militari lungo le principali vie di collegamento tra l’entroterra e la costa adriatica. Dopo essere passata sotto diverse signorie, tra cui quella dei Medici, la rocca perse progressivamente la funzione difensiva e venne utilizzata come punto di osservazione agricolo e abitazione rurale fino al XX secolo.
Un tesoro archeologico di fama internazionale
Oltre al valore storico-architettonico, il colle di Monte Poggiolo è celebre per una scoperta che ha cambiato la storia dell’archeologia europea: nel 1891 furono rinvenuti i primi manufatti litici risalenti al Paleolitico inferiore, datati a circa 850.000 anni fa. Si tratta delle più antiche tracce di presenza umana in Italia e tra le più antiche d’Europa.
Questi reperti — strumenti in selce e quarzite — testimoniano la presenza di gruppi di Homo erectus che frequentavano l’area per la caccia e la lavorazione della pietra. Parte dei materiali recuperati è oggi esposta al Museo Archeologico di Forlì, offrendo uno sguardo unico sulle origini dell’uomo in questa parte della penisola.
Curiosità: il panorama che abbraccia quattro regioni
Una curiosità documentata riguarda la visuale panoramica che si gode dalla sommità della rocca: nelle giornate limpide è possibile scorgere non solo la costa adriatica e la pianura romagnola, ma anche le cime dell’Appennino toscano, marchigiano e umbro.