Un gigante di pietra dal cuore di oceano: le Ofioliti nere in Val Trebbia e la pietra che sembra viva
Pietra Parcellara, Piacenza: ofiolite nera emersa da 200 milioni di anni, cresta scavata e leggende medievali sulla cima.

La Pietra Parcellara, imponente rilievo di 836 m s.l.m. tra i comuni di Bobbio e Travo in Val Trebbia, si staglia nel panorama emiliano-romagnolo come un simbolo di geologia estrema e storia millenaria. Questo massiccio è un raro lembo di mantello oceanico, un’ofiolite di serpentino nero risalente a più di 200 milioni di anni fa, rimasta intrappolata tra argille e sedimenti della Tetide. Oggi domina la valle con la sua forma appuntita, offrendo un panorama a 360° che abbraccia Boschi, fiumi e il vicino Monte Penice.
Un gigante di pietra dal cuore di oceano
La struttura della Pietra Parcellara è geologicamente affascinante: si tratta di un olistolite, ovvero un frammento di crosta oceanica franato sull’antico fondale marino e inglobato nei sedimenti durante la chiusura dell’Oceano Ligure. L’erosione selettiva ha reso questo relitto di ofiolite particolarmente resistente, tanto da emergere maestoso tra le colline circostanti. Lungo la cresta si sviluppano sentieri CAI (167 e 185) che conducono in cima in circa 1,5–2 ore, offrendo un’esperienza escursionistica unica, con passaggi esposti e spettacolari vedute.
Tra storia medievale e leggenda
Al tempo dei Longobardi sorgeva sulla Pietra una fortificazione legata all’Abbazia di Bobbio. Passata prima ai Malaspina, poi ai Perducca, la roccia fu teatro di numerosi scontri tra guelfi e ghibellini, fino a essere distrutta nel 1269 da Bologna. Oggi la vetta dell’ofiolite ospita un oratorio dedicato alla Madonna di Caravaggio, meta di pellegrinaggi e custode di una leggenda: si narra che nei pressi vi siano ancora incisi simboli pre-cristiani legati al culto delle acque.
Curiosità
La Pietra Parcellara è soprannominata il “Cervino della Val Trebbia” grazie al suo profilo acuto percepito dal fondovalle: un paragone topografico confermato anche dai trekking CAI, che la descrivono come una piramide nera che domina il panorama!