Un luogo che sfida ogni aspettativa: il Lago Verde di Parma tra leggende e scoperte incredibili

Lago Verde, nel cuore del Parco dei Cento Laghi il più profondo del parmense: diga storica e trote giganti!

A cura di Redazione
10 agosto 2025 10:00
Un luogo che sfida ogni aspettativa: il Lago Verde di Parma tra leggende e scoperte incredibili - Foto: Giorgio Tanzi/Wikipedia
Foto: Giorgio Tanzi/Wikipedia
Condividi

Il Lago Verde, situato a 1 507 m s.l.m. nel comune di Monchio delle Corti (PR), è un autentico gioiello glaciale dell’Appennino parmense, incastonato nel Parco dei Cento Laghi. Con una profondità massima di 24 m e una superficie di circa 5,9 ha, è il lago più profondo e il terzo più vasto della provincia. Queste acque limpide emergono da una conca scolpita dall’ultima glaciazione, specchiando faggi e betulle che ne incorniciano le rive. Oltre alle meraviglie naturali, il Lago Verde custodisce una diga storica del 1909, progettata da Gaetano Ganassini e Luigi Zunini, poi consolidata nel 1928‑29, a testimonianza di un passato idroelettrico ormai superato.

Un lago glaciale tra faggi e sentieri

Raggiungibile in circa 40‑60 minuti di cammino dal vicino Lago Ballano, il Lago Verde è meta privilegiata di escursionisti e pescatori: le sue acque ospitano trote fario di dimensioni notevoli, a patto di munirsi del permesso comunale. Il sentiero, classificato come intermedio CAI 711, attraversa faggete secolari, pascoli alpini e panorami mozzafiato, per poi sbucare sulla conca glaciale, dove si apre un’area attrezzata con tavoli e fontanelle . Il contrasto tra il verde intenso dei boschi e il blu profondo delle acque ha dato origine al nome “Verde”, ma sotto la superficie si nasconde una diga che, seppur inattiva, continua a regolare il livello del lago.

Storia, geologia e curiosità da record

La diga del Lago Verde è un’opera ad arco-gravità in muratura, alta 52,7 m e lunga 99 m, con capacità di invaso pari a 7,2 milioni di m³. Costruita tra il 1907 e il 1909 per alimentare la centrale idroelettrica di Rigoso, venne svuotata nel 1964 per problemi strutturali e da allora resta inattiva, gestita comunque da Enel Green Power. Gli interventi di consolidamento del 1928‑29 resero l’opera ancora più imponente, tanto che oggi campeggia come monumento storico immerso in una bellezza naturale senza tempo. Chi percorre il sentiero CAI avrà modo di osservare le rocce moreniche della conca e un ancoraggio originale dell’opera idraulica, che racconta l’impresa ingegneristica dell’inizio del Novecento.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Altarimini