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Una marea arcobaleno inonda Budapest per il Pride, Schlein: "Non si può vietare l'amore per legge"

Secondo gli organizzatori, al Budapest Pride hanno preso parte quasi 200.000 persone

A cura di Redazione
29 giugno 2025 07:28
Una marea arcobaleno inonda Budapest per il Pride, Schlein: "Non si può vietare l'amore per legge" -
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Una marea umana, colorata, festosa ma soprattutto determinata ha attraversato ieri il cuore della capitale ungherese, sfidando divieti, telecamere di sorveglianza e intimidazioni. In quasi 200mila, riferiscono gli organizzatori, hanno preso parte al Budapest Pride. Tra canti, balli, musica dai carri e bandiere di ogni tipo, dai vessilli arcobaleno a quelli dei Paesi europei, spiccava un gigantesco striscione lungo un centinaio di metri che raffigurava la bandiera dell’Unione Europea. 

Il corteo ha attraversato pacificamente il ponte della Libertà, nonostante le minacce del partito ultranazionalista Patria Nostra (Mi Hazánk), che aveva minacciato blocchi e provocazioni. Alla fine, solo pochi contestatori hanno fatto la loro comparsa, accolti più con ironia che con tensione. Le misure di sorveglianza messe in campo dal governo, compreso un sistema di telecamere per il riconoscimento facciale, non hanno scoraggiato una partecipazione imponente e trasversale: giovani, famiglie, attivisti, parlamentari europei e cittadini comuni si sono uniti in un unico fronte.

Tra le decine di cartelli, molti i messaggi diretti al premier magiaro ma anche alla presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen. Uno, in particolare, recitava: “Devi decidere se difendere Orbán o la democrazia”.

Massiccia la delegazione italiana: dal centrosinistra a rappresentanti liberali e progressisti, tutti uniti in nome dei diritti civili. La segretaria del PD, Elly Schlein, ha intonato “Bella ciao” assieme ai manifestanti ungheresi: “Tu non puoi vietare l’amore per legge. Non puoi cancellare l’identità delle persone. Vietare il Pride è una violazione dei diritti costituzionali europei”, ha dichiarato. Accanto a lei, la vicepremier spagnola Yolanda Díaz, il leader di Azione Carlo Calenda e l’eurodeputata M5S Carolina Morace.




















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