Urbanistica, l’accusa del Comitato Rimini Sud: “Quartieri dimenticati, serve equità”
Il presidente Urbinati: “Non esistono cittadini di serie A e B, serve una visione unitaria”

Il Comitato Rimini Sud, in una nota stampa a firma del Presidente Roberto Urbinati, esprime forte delusione per l’esclusione sistematica dei quartieri Miramare, Rivazzurra, Marebello e Bellariva dalla pianificazione dei nuovi hub urbani annunciati dal Comune di Rimini. Denuncia l’assenza di confronto con i territori coinvolti e sottolinea come anche Rimini Nord e il forese siano stati ignorati. Il Comitato chiede un piano di rigenerazione urbana realmente inclusivo, che coinvolga tutte le aree della città e favorisca coesione territoriale.
La nota stampa del Comitato Rimini sud
Il Comitato Rimini Sud esprime profonda delusione e preoccupazione per l’esclusione sistematica delle aree di Miramare, Rivazzurra, Marebello e Bellariva dalla pianificazione dei nuovi hub urbani annunciati dall’amministrazione comunale.
Ancora una volta, decisioni che avranno un impatto significativo sul futuro della città sono state prese senza alcun confronto con i territori direttamente interessati. Riteniamo inaccettabile che interi quartieri, ricchi di storia, identità e potenzialità, vengano considerati marginali in un progetto che dovrebbe avere come obiettivo prioritario la rigenerazione inclusiva ed equilibrata dell’intero territorio riminese.
Ma vogliamo anche sottolineare un’ulteriore criticità che sembra essere passata sotto silenzio: l’esclusione non riguarda soltanto Rimini Sud. Anche Rimini Nord e il forese – territori popolati, attivi e spesso trascurati – risultano del tutto assenti da questa visione di rilancio urbano.
Questa logica di intervento selettivo è di fatto discriminatoria. Non esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B. Tutti i rioni e le frazioni hanno pari dignità e pari diritti nel partecipare alla crescita della città. Ogni scelta urbanistica che ignora questa equità finisce per creare fratture, anziché coesione.
Ricordiamo inoltre che ogni amministrazione pubblica è tenuta al rispetto dei principi costituzionali sanciti dall’art. 97 della Costituzione, secondo cui l’azione amministrativa deve essere improntata a imparzialità, buon andamento ed efficienza. Escludere sistematicamente alcune zone dal processo decisionale e progettuale è una violazione di questi principi fondamentali.
Chiediamo con forza che l’Amministrazione riveda la propria strategia, istituendo tavoli di ascolto reale con i comitati di quartiere e le realtà locali, e che venga adottato un piano di interventi più equo e rappresentativo di tutte le zone della città.
La riqualificazione urbana non può e non deve diventare un’operazione a macchia di leopardo, né una passerella di interventi a favore di pochi. Rimini merita un progetto unitario, coeso, che valorizzi ogni parte del suo territorio e non solo quelle già centrali o “visibili”.