“Vieni oltre fratino” cittadini scrivono al sindaco Sadegholvaad per la tutela della biodiversità

Una lettera che è possibile sottoscrivere nella sede dell’associazione Arti in Cantiere

Una regolamentazione concreta a tutela della biodiversità del territorio. E’ quello che chiede un gruppo di cittadini al sindaco di Rimini anche in vista della candidatura della città come capitale della cultura. “Vieni oltre fratino” è una lettera firmata da diversi riminesi e non solo, inviata al sindaco Sadegholvaad. Nel messaggio viene ribadito come anche la tutela dell’ambiente e della biodiversità facciano parte della cultura e della storia della città. “Ci riferiamo alla conservazione della natura selvatica laddove presente e in
particolare alla difesa di quelle specie animali sinantropiche e altamente benefiche per l’essere
umano, come rondoni e fratini. Entrambi questi uccelli, la cui presenza è indice di un ambiente
salubre, nidificano infatti in contesti fortemente antropizzati: negli edifici i rondoni, nella spiaggia i
fratini.” si legge nel messaggio che nasce dall’accertata morte “dell’unico pullo di fratino rimasto nella
spiaggia davanti all’Ex Colonia Bolognese a causa di uno dei grandi eventi della Rimini Beach
Arena. Colonia ove anni addietro si era formata una duna naturale ricca di biodiversità, duna
purtroppo distrutta dai grandi eventi estivi nonostante gli appelli di alcune cittadine e cittadini
all’Amministrazione.”
E’ possibile firmare la lettera nella sede dell’associazione Arti in Cantiere, in via Cairoli 87 a Rimini dalle ore 17 alle 19 dal lunedì al sabato.

Questo il testo della lettera al sindaco

Alla vigilia della candidatura di Rimini a Capitale Italiana della Cultura 2026 riteniamo urgente
porre come prioritario un tema troppo spesso lasciato ai margini, se non totalmente ignorato,
dall’agenda politica della nostra Amministrazione: la tutela della biodiversità e degli spazi cittadini
che la ospitano. Ci riferiamo alla conservazione della natura selvatica laddove presente e in
particolare alla difesa di quelle specie animali sinantropiche e altamente benefiche per l’essere
umano, come rondoni e fratini. Entrambi questi uccelli, la cui presenza è indice di un ambiente
salubre, nidificano infatti in contesti fortemente antropizzati: negli edifici i rondoni, nella spiaggia i
fratini. Sembra si fidino di noi. Ed è doloroso constatare che quella fiducia accordataci è mal
riposta. L’occasione di questa lettera è infatti la morte dell’unico pullo di fratino rimasto nella
spiaggia davanti all’Ex Colonia Bolognese a causa di uno dei grandi eventi della Rimini Beach
Arena. Colonia ove anni addietro si era formata una duna naturale ricca di biodiversità, duna
purtroppo distrutta dai grandi eventi estivi nonostante gli appelli di alcune cittadine e cittadini
all’Amministrazione. A nulla è valso il grande impegno dei volontari del gruppo Salviamo il Fratino
a Rimini e Riccione
, che da anni svolgono un’azione di monitoraggio di quel piccolo e meraviglioso
uccellino della sabbia per proteggerlo da ruspe, camion, cani lasciati liberi, ma soprattutto da tutto
quello che comporta la presenza di un grande palcoscenico che accoglie centinaia di migliaia di
persone in eventi notturni ad impatto violento sulla vita del mare. La mattina dopo il concertone del
21 Luglio la spiaggia sembrava un cantiere e del fratino erano rimaste solo le piccole impronte.
Ignorare la tutela della biodiversità, di cui- in questo caso- il fratino è simbolo, è il riflesso della
miopia culturale che caratterizza e ha caratterizzato alcuni aspetti delle scelte politiche degli ultimi
anni.
Quella con il fratino è una relazione mancata, un’occasione persa: una grande sconfitta, che si
protrae da anni, ma che in questa stagione ha raggiunto il culmine. Nessun pullo di fratino è infatti
riuscito ad involarsi. E perdendo i fratini, perdiamo parti di noi. Perdiamo l’esperienza della
bellezza, della cura, perdiamo l’occasione di una visione della città come ecosistema complesso di
cui non siamo i padroni assoluti. Perdiamo quindi la possibilità di custodire il pianeta, anziché
continuare a sfruttarlo. Ricordiamo inoltre il progetto di legge Nature Restoration Law, creata al

fine di ripristinare entro il 2030 almeno il 20 per cento delle superfici terrestri e marine dell’Unione,
il 15 per cento dei fiumi nella loro lunghezza e la realizzazione, sempre entro la stessa data, di
elementi paesaggistici ad alta biodiversità su almeno il 10 per cento della superficie agricola
utilizzata.
Tale progetto è molto avanti nella sua approvazione da parte dell’Unione Europea: il Direttore
Generale della Lipu, Danilo Selvaggi, ne ha parlato a Rimini in occasione dell’ultimo evento del
Festival “Altissime voci” presso il Lapidario del Museo della Città lo scorso 18 Luglio.
Il tema della tutela della biodiversità non solo ci rende grati verso il pianeta che ci ospita, è in grado
di portare in primo piano le nostre responsabilità nei confronti di coloro che verranno dopo di noi.
In gioco è una precisa idea, di città e di essere umano.
La nostra Amministrazione finora ha scelto di ignorare e calpestare il fratino, concedendo quella
porzione di spiaggia ai grandi eventi della Rimini Beach Arena: è arrivato il momento di cambiare
rotta. Il momento di uno sguardo più ampio, più sensibile, che ci renda capaci di vivere le sfide del
tempo presente, la crisi ecologica e il cambiamento climatico.
Gli interessi economici non possono più calpestare il diritto della terra e delle generazioni future, la
cui vita dipende profondamente dallo stato di conservazione della natura. Dobbiamo cominciare dal
piccolo, da quanto accade nella nostra città, troppo spesso unicamente preoccupata di mostrare il
proprio volto turistico, senza prestare ascolto a tutta una parte della cittadinanza che chiede scelte
ambientali che siano al passo con i tempi.
E’ arrivato il momento di gridare a gran voce: Vieni oltre fratino!


Chiediamo al nostro Sindaco, alla giunta e al consiglio comunale di accogliere le nostre richieste,
condivise da una grande numero di cittadini ed associazioni del territorio. Non si tratta di temi
marginali- lo ripetiamo- ma di questioni di profonda attualità, che ci rendono cittadini del mondo e
del futuro, in un piante sofferente.

-Chiediamo in primis e con urgenza la fine della concessione di quella porzione di spiaggia
alla Rimini Beach Arena e misure tali da riconoscere la spiaggia libera davanti alla ex
colonia bolognese come oasi protetta, valorizzandone la vegetazione spontanea e la
possibilità di richiamare un turismo consapevole e attento alla natura, mantenendo le
caratteristiche di spiaggia libera.

-Chiediamo la correzione delle buche pontaie che nei monumenti impediscono l’accesso alle
piccole specie benefiche come rondoni, chirotteri, gechi, a partire dal Castel Sismondo, per
il quale Monumenti Vivi Rimini aveva già presentato una proposta di progetto in Comune.

-Chiediamo che la tutela dei nidi negli edifici sia inserita nel Rue e che valga tutto l’anno, e
laddove sia impossibile conservare i nidi li si rimpiazzi obbligatoriamente con cassette nido
artificiali.

-Chiediamo che venga posto all’ordine degli architetti il problema dei nidi degli uccelli
migratori e di tutte quelle specie animali che nidificano negli edifici, alla luce di una totale
assenza di questo tema nella bioarchitettura, promuovendo nei nuovi edifici caratterizzati da
superfici perfettamente lisce e senza cavità, sia pubblici che privati, cassette nido artificiali.

-Chiediamo che gli edifici abbandonati, nel momento in cui vengono demoliti o totalmente
ristrutturati, vengano sottoposti ad analisi circa la presenza di specie animali nidificanti, al
fine di poterle tutelare tramite precise scelte urbanistiche o l’adozione di cassette nido
artificiali.

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