A Reggio Emilia, la nascita di un tempio: ha sedotto generazioni e nasconde un dettaglio sorprendente
Il Teatro Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia, gioiello neoclassico dal 1857, custodisce un segreto invisibile nella sua acustica.

Il Teatro Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia non è solo uno dei più eleganti teatri d’Italia, ma un vero e proprio simbolo di prestigio culturale per tutta l’Emilia Romagna. Dal 1857 domina Piazza Martiri del 7 Luglio con la sua facciata imponente e la lunga teoria di colonne che evocano i fasti neoclassici. Qui hanno calcato il palcoscenico grandi interpreti internazionali, da cantanti lirici a orchestre di fama mondiale, ma tra le sue mura si cela un particolare che pochi conoscono e che ancora oggi lascia i visitatori senza parole.
La nascita di un tempio per la città
La metà dell’Ottocento rappresentò per Reggio Emilia un momento di fervore artistico e politico. La borghesia cittadina desiderava un teatro che fosse non solo luogo di spettacolo, ma anche manifesto di modernità e ambizione civile. L’architetto Cesare Costa fu incaricato del progetto e diede vita a un edificio imponente, con la grande sala a ferro di cavallo, ornata da palchi e gallerie che riflettevano lo splendore dei più importanti teatri italiani.
Il teatro fu inaugurato il 21 aprile 1857, in occasione del compleanno dell’imperatore Francesco Giuseppe d’Austria, con la rappresentazione dell’opera “Vittor Pisani” di Achille Peri. Fu subito un successo: la città finalmente aveva un palcoscenico all’altezza delle sue aspirazioni e degno della sua vivace tradizione musicale.
Un teatro che ha attraversato i secoli
Con il passare degli anni, il Teatro Municipale si è imposto come punto di riferimento della lirica e della musica sinfonica in Emilia Romagna. Durante la Seconda guerra mondiale subì danni, ma venne restaurato e restituito alla città. Negli anni successivi ha ospitato non solo opere e concerti, ma anche balletti e spettacoli teatrali di respiro internazionale.
Nel 1980, il teatro è stato intitolato a Romolo Valli, grande attore reggiano che diede lustro alla scena italiana e internazionale con la sua voce inconfondibile e le interpretazioni indimenticabili. L’intitolazione rappresentò un legame tra la grande tradizione lirica e la forza del teatro di prosa, unendo due anime artistiche sotto lo stesso tetto.
Oggi la sua programmazione continua a spaziare tra opera, danza e prosa, confermandolo come un faro culturale non solo per Reggio Emilia, ma per tutta la regione.
Un’acustica perfetta, frutto di un segreto invisibile
Molti spettatori rimangono incantati dall’acustica perfetta della sala, che permette di percepire ogni sfumatura della voce e degli strumenti. Ciò che sorprende è che questo risultato non è dovuto a moderne tecnologie, ma all’intelligente proporzione architettonica della sala.