A Rimini nuovo allarme prostituzione, Marebello "sotto assedio": scoppia polemica politica

A Rimini si discute dell'aumento della prostituzione e della necessità di migliorare la sicurezza

A cura di Riccardo Giannini Redazione
24 gennaio 2025 14:50
A Rimini nuovo allarme prostituzione, Marebello "sotto assedio": scoppia polemica politica -
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A Rimini si torna a parlare del problema prostituzione. A lanciare l’allarme è stato Massimiliano Baietta, vice presidente del comitato Rimini Sud, che si è fatto portavoce delle lamentele dei residenti di Marebello: in viale Regina Margherita, davanti alla scuola Marco Polo, spuntano le prostitute a caccia di clienti. Ma questa scena si replica anche in altre zone di Rimini, da Rivazzurra a Bellariva, fino a Miramare.

“Occorre metterci un freno – le parole di Baietta – e per farlo non basta più il lavoro delle forze dell’ordine se non sostenute e affiancate dai colleghi locali. Mi riferisco ai vigili urbani. Occorre che l’amministrazione organizzi una presenza più capillare sul territorio. Tutti sanno dell’allargarsi di questo fenomeno in città, ma per la zona Sud si tratta di un problema cronico da combattere con più agenti e più sicurezza”.

L’assessore Magrini, attraverso le colonne del Resto del Carlino, ha tacciato Baietta di essere stato offensivo nei confronti degli agenti di Polizia Locale. Per Magrini l’intervento di Baietta, ex candidato della Lega al consiglio comunale, è stato prettamente politico, addossando le colpe del problema all’amministrazione comunale e alla Polizia Locale, accusati di non fare a sufficienza per contrastare un problema, la prostituzione, che però, ha replicato l’assessore, può essere contrastata solo con strumenti normativi adeguati, ai quali deve provvedere appunto il governo.

In difesa di Baietta interviene il consigliere comunale della Lega Gilberto Giani: “Baietta ha rappresentato legittimamente l’apprensione e l’insicurezza dei riminesi assediati da anni dal fenomeno prostituzione con tutto il degrado che ne consegue”.

Sul punto, differenze di vedute tra Magrini e Giani: il primo sottolinea l’incessante attività sanzionatoria della Polizia Locale, il secondo al contrario ritiene non applicato a sufficienza il disposto dell’art. 32 del regolamento comunale (È vietato esercitare la domanda di prestazioni sessuali a pagamento condotta a bordo di veicoli circolanti sulla via pubblica (da Euro 500,00 a Euro 3000,00).

“L’amministrazione riminese – dice Giani – ha quindi competenze e mezzi per operare senza costringere i cittadini esasperati ad autotassarsi e ricorrere alla vigilanza privata per mantenere un minimo di decoro come accaduto a Marebello poco più di un anno fa. Se è riuscito alla vigilanza privata l’obiettivo di disincentivare l’accerchiamento della prostituzione in quella località, analoghe operazioni capillari e costanti da parte della Polizia locale avrebbero certamente risultati molto apprezzabili”.

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