Addio a Stefano Benni, grande cantastorie: l'esordio con Bar Sport
Tra i suoi libri più noti c’è La compagnia dei celestini


Si è spento a 78 anni Stefano Benni, tra gli scrittori italiani più amati e popolari degli ultimi decenni. Autore di romanzi e racconti che hanno segnato la narrativa contemporanea, Benni aveva saputo unire comicità, invenzione linguistica e satira sociale in uno stile unico e inconfondibile.
Il suo esordio letterario risale al 1976 con la raccolta di racconti Bar Sport, diventata subito un piccolo classico della comicità italiana. Tra i suoi libri più noti c’è La compagnia dei celestini (1992), ma l’elenco è lungo e comprende opere di culto come Elianto, Baol e Margherita Dolcevita. I suoi testi hanno spesso mescolato fantasia, grottesco e critica della società, conquistando lettori di diverse generazioni e ricevendo numerose traduzioni all’estero.
Oltre alla narrativa, Benni ha lavorato per il teatro e per il cinema, firmando sceneggiature, testi teatrali e programmi televisivi. Negli anni Settanta e Ottanta collaborò con alcuni dei principali quotidiani e periodici italiani, da L’Espresso a Panorama, da Linus a la Repubblica e il Manifesto. Scrisse anche battute per il comico Beppe Grillo, confermando una versatilità che lo rese un autore capace di muoversi tra diversi linguaggi e pubblici.