Agricoltura sotto pressione: la Regione sblocca 215 milioni per le imprese
L’agricoltura dell’Emilia-Romagna è un pilastro strategico del sistema agroalimentare nazionale ed europeo
Coldiretti Emilia Romagna esprime pieno apprezzamento per l’erogazione da parte della Regione, tramite Agrea, di oltre 215 milioni di euro di anticipi PAC a favore di 36.571 imprese agricole.
«Un intervento fondamentale – sottolinea Coldiretti – che garantisce liquidità immediata in una fase dell’anno particolarmente complessa, caratterizzata da costi di produzione elevati, volatilità dei mercati e impatti crescenti del cambiamento climatico. Bene il lavoro di Agrea e della Regione, che hanno rispettato con precisione le scadenze comunitarie, così come confermato dall’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi, che ha rimarcato l’importanza di dare tempestività e certezze alle nostre aziende».
La rapidità nell’erogazione degli anticipi è essenziale per assicurare continuità alle attività aziendali, programmare le prossime campagne colturali e sostenere il reddito delle imprese, soprattutto quelle medio-piccole e delle aree più fragili, che rappresentano la struttura portante dell’agricoltura regionale.
Ora è l’Europa che deve dare risposte chiare. «Il 18 dicembre saremo a Bruxelles insieme a migliaia di agricoltori europei – prosegue Coldiretti – per chiedere che non vengano confermati i tagli alla PAC attualmente discussi nel negoziato sul bilancio europeo. Una riduzione delle risorse avrebbe conseguenze pesantissime su redditi agricoli già sotto pressione e sulla tenuta economica e ambientale dei territori rurali».
«L’agricoltura dell’Emilia-Romagna è un pilastro strategico del sistema agroalimentare nazionale ed europeo: produce qualità, presidia il territorio, garantisce sicurezza alimentare. Colpire la PAC significa indebolire tutto questo».
«Accogliamo quindi positivamente l’impegno della Regione e dell’assessore Mammi – conclude Coldiretti Emilia Romagna –: gli anticipi PAC sono oggi un sostegno indispensabile per migliaia di imprese. Ma mentre qui si lavora per dare risposte concrete, a Bruxelles si discute di tagliare risorse fondamentali per il futuro del nostro settore. Le aziende agricole dell’Emilia-Romagna, comprese quelle delle aree interne, montane e collinari, hanno bisogno di certezze, investimenti, compensazioni adeguate per le aree svantaggiate, sostegno alla transizione ecologica e digitale, semplificazione vera e una PAC forte e ben finanziata. Senza agricoltori non c’è cibo, non c’è qualità e non c’è presidio del territorio».
10.2°