Allevamenti intensivi, inquinamento e salute: il convegno a Novafeltria
Il convegno del 9 novembre a a Novafeltria esamina allevamenti intensivi, salute umana e ambiente. Partecipazione aperta a tutti

Sabato 9 novembre alle 16.30 l’auditorium dell’Istituto “Tonino Guerra” di Novafeltria ospita un incontro per approfondire l’interazione tra allevamenti intensivi, salute umana e ambiente.
Il convegno è organizzato dal Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste e Animaliste della Provincia di Rimini e promosso dal Comitato per la Valmarecchia, nato per contrastare l’apertura di un allevamento intensivo di polli alla Cavallara, lungo il fiume Marecchia.
Il Convegno esplorerà gli impatti chimici, tossicologici e microbiologici che queste pratiche industriali hanno sull’ambiente circostante, per comprendere i potenziali rischi per la salute umana derivanti dall’esposizione a sostanze nocive e patogeni ed evidenziare come tali impatti non si limitino alle aree adiacenti agli allevamenti, propagandosi attraverso l’ecosistema, influenzando la salute delle popolazioni su larga scala.
I relatori che interverranno sono Marco Candela, professore ordinario Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie Università di Bologna, Valentina Marassi, ricercatrice del Dipartimento di Chimica “Giacomo Ciamician” Università di Bologna, e (con un contributo registrato) Agostino Di Ciaula, medico internista e presidente del comitato scientifico di ISDE, l’associazione dei medici per l’ambiente. A coordinare i lavori Sauro Pari, presidente Fondazione Cetacea onlus, e Giulia Sardonini, che fa parte del Comitato per la Valmarecchia – Stop Allevamenti Intensivi.
“La salute ambientale è cruciale per garantire la produzione di cibo sano e sicuro, e il mantenimento della biodiversità è essenziale per preservare la qualità del nostro ecosistema. Durante il convegno verranno presentati nuovi approcci alla produzione alimentare che valorizzano e proteggono le funzioni ecosistemiche, promuovendo una transizione verso modelli di produzione più resilienti e sostenibili. Queste strategie potrebbero rappresentare la chiave per un futuro alimentare più sicuro e rispettoso dell’ambiente” spiegano Sauro Pari e Giulia Sardonini. I cittadini sono invitati a partecipare.