Allevamento Fileni alla Cavallara, il caso torna in Regione: "Servono controlli e chiarezza"

Marcello (FdI) chiede verifiche su autorizzazioni, impatti ambientali e rispetto delle norme del biologico

A cura di Riccardo Giannini Redazione
22 novembre 2025 12:38
Allevamento Fileni alla Cavallara, il caso torna in Regione: "Servono controlli e chiarezza" - Lo stabilimento Fileni
Lo stabilimento Fileni
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L’avvio dell’attività dell'allevamento Fileni alla Cavallara, nel Comune di Maiolo, torna argomento di discussione in Regione. A sollevare la questione è il consigliere di Fratelli d’Italia Nicola Marcello, che ha presentato un’interrogazione alla Giunta chiedendo chiarimenti sul rispetto delle prescrizioni ambientali, urbanistiche e di benessere animale previste dall’autorizzazione regionale. L’impianto, rileva Marcello, ha avviato le proprie attività tra luglio e agosto di quest’anno, dopo la comunicazione di fine lavori e la presentazione della documentazione di agibilità. Il 31 luglio è stato notificato l’accasamento del settore biologico e l’8 agosto sono iniziate le operazioni con circa 54 mila capi. La struttura, collocata a meno di 500 metri da abitazioni, rientra tra quelle a potenziale impatto odorigeno significativo secondo le norme regionali recepite nel 2025, motivo per cui è soggetta a valutazioni specifiche e controlli periodici.

Il 25 settembre scorso Marcello ha presentato una richiesta di accesso agli atti per conoscere lo stato dei controlli. La risposta della Regione è arrivata il 16 ottobre: le verifiche tecniche, coordinate da Arpae e Ausl Romagna, risultano avviate, ma non è ancora stata effettuata alcuna ispezione in loco. La frequenza dei controlli sarà definita sulla base dei criteri previsti dal modello Sspc, mentre un contributo della Direzione generale Agricoltura conferma l’attivazione delle attività istruttorie, senza tuttavia indicare scadenze.

Il consigliere rileva che le informazioni disponibili potrebbero indicare una trasformazione sostanziale dell’impianto rispetto al progetto originario, tale da rendere necessaria una nuova valutazione ai sensi della normativa sulle emissioni in atmosfera. A preoccupare cittadini e associazioni del territorio sono inoltre il possibile impatto odorigeno, la gestione dei reflui in relazione alle superfici disponibili nello stesso Comune di Maiolo e la presenza di vincoli paesaggistici e idrogeologici sull’area.

Marcello chiede alla Giunta se sia stato verificato il pieno rispetto delle prescrizioni del Paur e delle norme europee sul biologico, se intenda sospendere qualsiasi sviluppo dell’impianto fino alla conclusione delle verifiche, e se ritenga necessario sollecitare Arpae, Ausl, Comune e uffici regionali a effettuare controlli urgenti e approfonditi.

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